

E' questa una f o rma d i material ismo meccanico af f i ne a l l a « t eor i a
delle forze produt t ive» d i L i u Shao-chi. Questa teor ia presuppone un rap-
porto d i dipendenza speculare t r a i mezzi e i rappor t i d i produzione che
formano l a base d i qualsiasi società e l e ist i tuzioni pol i t iche, cul tural i ,
educative che con l ' ideologia ne formano l a sovrastruttura. Essa afferma
che, data una certa base, ne discenderà una certa sovrastruttura, e data una
certa r i forma economica ne discenderanno certe r i forme pol i t iche e ideo-
logiche. I n realtà, nè i l marxismo nè l o sviluppo storico sono così semplici,
Nell'incessante trasformazione che caratterizza l a società umana a vo l te
è decisiva la base, altre volte la sovrastruttura. La società fa l 'uomo e l 'uomo
fa la società. L'interazione t ra i due termini è complessa e continua. Ma una
cosa emerge con evidenza ammoni trice s i a dal la rivoluzione cinese quale
viene delineata i n
Fanshen
s i a dal l 'odierna rivoluzione cul turale: p e r t ra-
sformare i l mondo occorrono donne e uomini disinteressati.
S i può di re
che nel le condizioni semicoloniali e semifeudali del la Cina sol tanto donne
e uomini socialisti potevano portare a termine l a rivoluzione antimperial i-
sta e antifeudale; sol tanto donne e uomini socialisti potevano trasformare
questa rivoluzione i n una rivoluzione socialista; e soltanto donne e uomini
socialisti potevano e potranno condurre f ino i n fondo questa fase socialista
nella rivoluzione culturale e a l d i l à d i essa. Per donne e uomini socialisti
intendo donne e uomini che si ispirano al principio proletario dell'« uno per
tutt i e t u t t i per uno », donne e uomini che met tono l'interesse col let t ivo
al d i sopra dell'interesse individuale. Le donne e g l i uomini che portarono
alla vi t tor ia la rivoluzione cinese erano persone che si erano spogliate pres-
sochè completamente del loro egoismo. Per sè non chiedevano al t ro che
di
poter contr ibui re a l rinnovamento de l l o r o paese. Essi accettarono d i la-
sciarsi al le spal le l a maggior par te de i piccol i calcol i borghesi e piccolo-
borghesi. Dovettero pensare e agi re come uomi n i social ist i , come avan-
guardia umana d i una nuova epoca, pr ima d i poter anche solo spezzare i l
giogo dell ' imperialismo e del feudalesimo sul la Cina, pe r non par lare po i
della costruzione d i qualcosa di nuovo. Queste donne e questi uomini stupi-
rono i l oro compatr iot i come Ch'un-Hsi stupì sua madre ne l vi l laggio d i
Lungo Arco. Egl i s i dedicava così intensamente a l lavoro pol i t ico che sua
madre si r i f iutò d i continuare a cucinare per lui , accusandolo d i trascurare
la sua famigl ia e se stesso. Ma Ch'un-Hsi viveva già nel futuro. Egl i ormai
capiva, o almeno intuiva, che i l f u t uro era dal la par te del la col let t ivi tà e
che i l suo stesso interesse non poteva essere separato da quel lo del la rivo-
luzione. Non si preoccupava granchè d i sapere da qual i mani sarebbe uscito
i l suo pasto successivo, poichè sapeva che f i no a quando avesse servi to i l
popolo eg l i sarebbe vissuto, e vissuto pienamente. Ecco dunque, almeno
sotto i l p r o f i l o del l ' impegno, u n autent ico r ivoluzionar io proletar io, u n
uomo socialista i n un villaggio d i montagna.
Donne e uomini del genere se ne sono vist i a schiere i n ogni fase del la
rivoluzione cinese. Con i l procedere del la rivoluzione se ne vedono sempre
di più. Questo è uno dei mot ivi per cui Mao e i suoi seguaci stanno sfidando
l'intero sistema degl i incent ivi material i che dall'epoca del la schiavitù f i no
ad oggi è stato un aspetto essenziale d i tut te l e società. Essi sostengono
che non si può costruire una società socialista facendo leva sulle abi tudini
più egoistiche dell ' individuo, trattando uomini e donne come se l a motiva-
zione principale del le l o r o azioni fosse l'interesse personale. Ess i sosten-
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