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do passare come perfettamente logica l a coincidenza t r a posto d i lavoro

e accettazione del massimo sfruttamento. Le comuni tecniche de l cot t imo

e dei tempi e metodi trovano copertura ideologica nel la giustificazione che

attraverso queste strade incerte, s i giunge a comprendere che l a scienza è

un sacr i f icio personale, nel la l inea mist ica abi lmente d i f fusa i n t o r no a l

lavoro scientifico. Ma tut to questo non st imola a sufficienza l a volontà d i

sacrificio de i borsist i . A nessuno i n f a t t i viene i n mente d i proporsi una

lunga strada d i sacri f ici e d i sfruttamento per giungere a rassomigliare a i

vari model l i d i ricercatore, che i l laboratorio propone come esemplari.

I l pretesto per una imposizione autor i tar ia è una veri f ica d i forza su

un seminario scientifico che ogni borsista dovrà sostenere. Materialmente,

il seminario deve essere scr i t to i n vent i cartelle datti loscritte d i 67 bat tute

per riga e d i 30 righe per pagina. (Su questi dat i sembra però c i siano dei

margini per l a trat tat iva). Attraverso l'esame « scientifico» s i vuole giust i-

ficare l'espulsione d i alcuni borsist i p i ù direttamente impl icat i nel la conte-

stazione. Ma questi borsisti decidono che i l seminario non l o faranno; invi -

tano invece l a direzione ad un dibat t i to assembleare su i cr i ter i scient i f ici

e pol i t ici usat i nel laboratorio. Le demistificazioni i n at to sono già troppe

perché questo i nv i to sia accettato. La direzione prenderà a t t o che anche

questa categoria non accetta cer te regole che sembravano immutabi l i . S i

colpirà poi nel tempo e con i sol i t i metodi gl i indisciplinati: s i proporranno

al CNR misure drastiche e comunque, i n generale, si ri f iuterà, quando sarà

il momento, un contratto d i ricercatore.

30 Apr i l e:

Da l 17 febbraio, l'accertamento degl i straordinar i , abo l i to

l'orologio marcatempo, era effettuato sul la base d i dichiarazioni personali.

La Direzione aveva preso at to d i questa situazione. Non aveva però cercato

di avviarla a soluzione. I l compito d i far apparire inattuabi l i certe richieste

era lasciato a l CNR. Durante var ie discussioni s i era minimizzato

i l

f a t t o

che i l cartel l ino marcatempo i n a l t r i ist i tut i non esisteva, e comunque non

era una regola voluta dal CNR.

Nell'assemblea s i discute a lungo che, se i ricercatori vengono valutat i

per i l lavoro complessivamente svolto, l o stesso cr i ter io deve valere anche

per aiutant i e tecnici, loro affiancati nel l 'att ivi tà d i ricerca.

Ci f u una serie interminabi le d i tentat ivi capziosi per avallare questa

differenza d i valutazioni, i n prat ica unicamente pol itica. I ricercatori soste-

nevano d i essere protagonisti d i avventure intel let tual i che non potevano

essere codificate i n regole d i lavoro. Er a chiaro a t u t t i invece che queste

argomentazioni d i comodo erano i l suppor to a l mantenimento d e i l o r o

privilegi.

I ricercatori perseverano a sviluppare questi temi senza rendersi conto

che i l tema d i lot ta, a questo punto, era divenuto i l nodo teor ico del la

distinzione t r a lavoro manuale ed intel lettuale e de i pr ivi legi connessi a

questa distinzione.

Gli straordinari non vengono pagati. E' chiara la voluta negligenza della

Direzione ne i conf ront i d i un problema così faci lmente risolvibi le. E u n

tentativo per accreditare l ' idea che tut to ciò che s i richiede sia inattuabile,

e che comunque le colpe siano altrove, cioè al CNR. I l vicedirettore, ancora

una vol ta cerca d ì confondere i l propr io ruolo, giocando o r a a quel lo d i

chi s i f a portavoce dell'Assemblea. Spedisce un telegramma per sollecitare

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