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Il

nuovo ordinamento tracciato dall'assemblea generale viene ora sotto-

posto al la direzione. La direzione r i f i uta una risposta per t r e mot ivi : 1 ) i

ricercatori n o n erano present i t u t t i ; 2 ) l 'ordinamento n o n è completo;

3) mancano t ra l 'al t ro le indicazioni per l'elezione del la C.I. Al le assemblee

che s i susseguono i r icercator i n o n partecipano, p e r rendere insolubi le

i l problema. Sostituiscono all'assemblea generale le r iunioni private i n cerca

di una strategia. I n realtà l'unica linea che uscirà da tanta concentrazione d i

intelligenza sarà quel la d i insistere su l f a t t o che i « cinesi » strumental iz-

zano completamente i l personale.

E' u n madornale er rore po l i t i co e psicologico, perchè n o n s i t e r r à

assolutamente conto che l o sfruttamento operato negl i ann i precedenti s i

era già concretizzato i n moment i chiar i f icator i d i l o t t a e che l a consape-

volezza del personale d i aver trovato nelle assemblee un potente strumento

non poteva passare come f rut to d i manovra. La direzione, al le richieste d i

accettare i l nuovo regolamento, r isponde evasivamente e i n t an t o cerca

altri diversivi, come ad esempio i l problema del la sede definitivla del labo-

ratorio. I l problema s i poneva da tempo, ma ora s i tenta d i farne un uso

strumentale. I l vice-direttore par lerà .a favore d i una collocazione urbana

del laboratorio. La motivazione è che t u t t i i cittadini, specialmeni e studenti

e lavoratori, debbano avere un laboratorio a portata d i mano per verificare

come un gruppo d i scienziati lavor i a l miglioramento del le l oro condizioni

di vita. A t rat t i sembra i l discorso del direttore di una fabbrica di frigori feri .

Si vuole accreditare l ' idea del la scienza come produt t r ice d i qualcosa d i

veramente ut i le e d i pronto impiego. Questa ennesima parabola s i chiuderà

con l a richiesta che « le caserme vengano tol te a i mi l i tar i e date a i ricer-

catori ».

Le ferie pasquali sono ormai attese da tut t i . I membr i delle sezioni con-

tinuano i l lavoro d i base. La direzione spera nel la tregua e, mentre nel l ' in-

terno del laboratorio entra i n stato comatoso, organizza delle forme esterne

di pressione.

Ai pr imi d i apri le infat t i appariranno due art icol i : uno sull'« Espresso)>

intitolato I

soviet del la provetta,

l 'al t ro sul la r ivista americana « Science ».

I l pr imo serve a l direttore per screditare, a mezzo stampa, alcune persone

che considera i leaders al l ' interno del laboratorio. Vengono sviluppati i temi

più banal i, come «

» e lavaggio vetreria, s i termina indicando come

nemico comune del laboratorio i l CNR. L'articolo sembrerà un'intervista e a

tratt i r i f er i rà pezzi opportunamente scel t i d a u n col loquio informale: i n

pratica l 'ar t icolo è stato r i scr i t to da l di ret tore, at t i vo col laboratore del la

rivista. G l i « intervistati » non r i terranno nemmeno necessaria una smen-

tita. La strumentalizzazione da parte del di ret tore d i questo art icolo appa-

rirà po i evidente i n seguito, quando sul la stampa padronale e reazionaria

(« La Stampa », « I l Mat t ino », « I l Corriere del la Sera », « La Nazione », « I l

Resto del Car l ino », « I l Roma ») n e appariranno st ralci , t u t t i descriventi

gli avvenimenti del LIGB come l 'effetto nefasto e nichi l ista d i « non p i ù d i

sei elementi, che si definiscono comunisti cinesi » (dal « Corriere della Sera »,

17 maggio), cioè facendo propr ia la tesi emessa con monotona costanza dal

direttore. L'ar t i colo d i «Science » sa r à meno superf iciale, m a è f ac i l e

supporre anche qu i un intervento del la direzione nel la stesura. La facciata

democratica dei due giornal i torna ut i le al direttore. Non scriverà nul la sul

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