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Le sezioni sono i l tentativo di razionalizzare ciò che non era possibile

razionalizzare. L'inadeguatezza di questo tentativo si rivela proprio nel fatto

che le sezioni prenderanno uno sviluppo opposto a quello preventivato. Da

mistificazione democratica ad uso di un gruppo di ricercatori fino ad allora

esclusi dal potere, accentrato nella direzione, divengono subito e sponta-

neamente i l primo strumento democratico del laboratorio.

Le sezioni erano state fissate in numero di tre e dovevano dal punto di

vista funzionale sostituire i vecchi gruppi d i ricerca, che erano strutture

piramidali con a l vertice un ricercatore con funzioni d i capo gruppo. Le

sezioni aboliscono questa figura, permettono in teoria ai tecnici e agli aiutan-

ti di scegliere a quale progetto di ricerca intendono partecipare, benchè si

speri che sostanzialmente tutto resterà come prima. Le sezioni hanno come

organo deliberante l'assemblea di sezione. Vi si dovrebbero discutere dettagli

tecnici come la manutenzione degli apparecchi ed altro, allo scopo di respon-

sabilizzare tutti secondo il più moderno criterio di impresa scientifica.

I l personale tecnico comprende l'importanza dell'assemblea d i sezione

come strumento di lotta per porre delle questioni che prima non riuscivano

ad emergere attraverso i l filtro della commissione interna. C'è la possibilità

di discutere in prima persona i propri problemi, anche se in primo momento

soltanto quelli tecnici. I l primo confronto sarà l'elezione dei capi sezione.

Sarà una lotta politica che comprende i l desiderio d i rifiutare l a fiducia

agli ex-capi gruppo. I n due sezioni questa lotta politica riesce: t r a i ricer-

catori c i saranno persone non compromesse con l a vecchia gestione del

potere, e a loro andranno l e simpatie e i n piccola misura l e aspettative

per la soluzione di certi problemi. Si capirà subito che questa volta i pro-

blemi non dovranno essere risolti da una sola persona ma da tutti colletti-

vamente. Già nella prima assemblea d i una sezione inizierà un discorso

politico per cui prima non esistevano strumenti. Questa sezione, denomi-

nata Tricontinentale, s i porrà una linea d'avanguardia. La data è quella

del 10 gennaio 1969.

I problemi non sono più filtrati dagli strumenti tradizionali del padro-

nato e si pongono quindi come domande a cui bisogna rispondere di per-

sona. Alcune contraddizioni più mature esplodono i n modo clamoroso. I l

20 gennaio su una richiesta pratica d i aumento delle persone addette a l

lavaggio della vetreria, si innesta in modo spontaneo una ribellione ai ruoli.

Il tema dell'assemblea diventa, anche se i n modo empirico, quello della

divisione t ra i l lavoro manuale e i l lavoro intellettuale. La decisione del-

l'assemblea sarà che tutti coloro che sono d'accordo a turno contribuiscano

a lavare l a vetreria, ciascuno per due ore settimanali. S i potrà innestare

così un discorso politico importante. I l lavaggio della vetreria durante i

primi giorni sarà argomento di derisione da parte degli altri ricercatori. La

volontà d i tut t i nella sezione Tricontinentale nel continuare l'esperimento

farà riflettere più attentamente sugli sbocchi lontani di questa realizzazione

pratica. Tr a i ricercatori s i determina una certa inquietudine e lunghe

serate verranno dedicate a elaborare un piano strategico che blocchi i futuri

sviluppi. E' sintomatico che una soluzione spontanea e collettiva al problema

della vetreria, di per sé d i poco conto, sarà in seguito reclamizzata come

fosca e distruttiva manifestazione d i estremismo demagogico.