

Cro_naca
25 Gennaio:
L'assemblea del la sezione T r i f i u t a i l concetto de i soldi
dati come premio su richiesta degli ex-capi gruppo. E ' una prassi che umi -
lia e isola i premiat i e che corrisponde al la volontà d i creare del le di ffe-
renziazioni d i meri to. I l lavoro straordinario viene pure riconosciuto come
misura discriminatoria nei confront i dei tecnici e aiutanti. Mentre i l lavoro
del ricercatore è valutato globalmente ed è testimoniato, insieme con l a
presenza, da una generica f i rma del direttore, per le al tre categorie si usano
accertamenti fiscali mediante cartellino marcatempo e control lo degli straor-
dinari. ma ricercatore e tecnico sono protagonisti del lo stesso lavoro, f i no
all'appropriazione finale, da parte del ricercatore. Si contesta questa prassi
che at tua una discriminazione d i carattere pol itico.
Le decisioni votate diventano immediatamente operative. E ' u n nuovo
metodo che f a sent i re t u t t i protagonisti. L a partecipazione all'assemblea
è altissima e s i stabilisce un cl ima d i solidarietà. Di fferente sarà i l c l ima
di una sola sezione dove i ricercatori riusciranno a imporsi con l e vecchie
formule de l paternalismo. Al l ' interno de l laborator io s i formano due opi -
nioni. La maggior parte dei ricercatori r i t iene che l'assemblea sia formata
da ingrat i sfuggiti al la disoccupazione i qual i, irresponsabilmente manovrati
da al t re persone, chiedono forme utopist iche d i democrazia. L'assemblea
si forma un'idea mol to più realistica dei ricercatori. I l discorso passa attra-
verso i temi della lot ta d i classe.
Alle richieste democratiche s i risponde con l a burocrazia. I l cartel l ino
marcatempo è i l segno d i uno stato arretrato contro cui da tempo i ricer-
catori affermano di combattere. Si scoprirà poi che i l regolamento CNR non
lo prevede e che è uno strumento mantenuto nel laboratorio dai ricercatori.
17 Febbraio:
L'assemblea della sezione T stabilisce che dal giorno dopo
i l cartel l ino non s i t imbrerà p i ù . L a maggior par te de l personale segue
l'esempio, nonostante i r icercator i accusino d i irresponsabi l ità coloro che
hanno condotto a termine la lot ta per questa rivendicazione. Venuta a cono-
scenza d i questa decisione, l a direzione è costretta ad una serie d i evolu-
zioni per sottrarsi al le propr ie responsabilità. I l vice-direttore, considerato
dai ricercatori un val ido convincitore, s i esibirà i n una serie d i interpreta-
zioni del suo ruolo: mantenitore d i certe regole per i l bene comune, com-
prensivo portavoce del le aspirazioni del personale, inf ine commosso inter -
prete d i se stesso, come « funzionario sfrut tato e alienato »; i l 24 febbraio
in una assemblea generale, fat t i suoi i temi del lo sfruttamento e del l 'orario
di lavoro fissato rigidamente, farà una misteriosa quanto interessante pro-
posta per l iberare dal lo sfruttamento anche l e macchine.
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Marzo: «Scienziati
d i t u t t o i l mondo uni tevi ». Questo t i t o l o è una
felice intuizione del direttore per un editoriale d i « Sapere ». Questi espone
nell'articolo alcuni temi del la contestazione che i l 4 marzo i n t u t t i i grossi
centri americani di ricerca si farà contro la pol itica della scienza come stru-
mento bel l ico. I l di ret tore auspica nel l 'art icolo u n a presa d i posizione
solidale anche in Ital ia. Le fotocopie dell'articolo sono esposte agli albi delle
sezioni. Si indice subito un'assemblea generale per i l giorno dopo per discu-
tere sui legami t ra scienza e politica. Ma la direzione risponde subito, infor-
mando che l'assemblea non è autorizzata, che i temi non interessano come
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