Table of Contents Table of Contents
Previous Page  128 / 236 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 128 / 236 Next Page
Page Background

una r isposta a l l a demistificazione. Nel l 'aula a controbattere i bors i st i e

l 'altro personale r imasto c i sarà solamente i l vice-direttore che, def ini tosi

imitatore d i Prometeo, insisterà nel d i re che i l lavoro per cu i è pagato è

quello «d i strappare brandel l i di ignoto ». A l seminario partecipa anche, per

la pr ima vol ta nel la stor ia del laboratorio, una grossa rappresentanza de l

movimento studentesco. I n u n pr imo tempo i r icercator i vedono benevol-

mente gl i studenti ritenendoli alleati nel l 'ormai annosa contestazione contro

le baronie universitarie. L'al leato però ha intent i chiaramente demist i f ica-

tori. Per questa sua intenzione verrà identificato i n brevissimo tempo come

nemico. Dopo questo seminario g l i student i intervengono orma i frequente-

mente nel la v i ta del laboratorio, considerati da l personale come elemento

di mobilitazione e da i r icercator i come elemento d i disturbo.

I l seminario era stato voluto e organizzato da u n gruppo d i borsist i

che da alcuni mesi insieme ad a l t re persone desideravano provocare u n

discorso su l perchè s i producesse u n cer to t i po d i scienza. L a funzione

del seminario, a cu i parteciparono un gran numero d i aiutant i e tecnici ,

fu quel la d i chiarire a chi s i era posto una domanda, d i t i po chiaramente

intellettualistico, che l a scienza era uno de i t an t i processi d i produzione

capitalistica. Questo discorso era già abbastanza chiaro ad aiutant i e tecnici

non ini z iat i a cer te mist iche sul le caratteristiche de l l a scienza. Ini z iava

a circolare così l ' idea che i l laboratorio fosse la fabbrica dove si producono

informazioni scientifiche. Sul l 'uso d i queste informazioni s i e r a ancora

discordi. Si fece strada l'idea che la biologia molecolare oltre che una scienza

di consumo potesse essere, per l e sue caratteristiche già dette, anche una

scienza d i «copertura », una scienza cioè che non avendo impieghi prat ici

immediati avallasse l ' idea del valore intrinseco del la ricerca «pura ». Si ini -

zia un discorso, non ancora approfondito, su queste discipl ine scientifiche

progettate con l o scopo d i creare de i consumi e por re del le false mete.

Non

a caso s i scoprirà che l o State Department non pone t ropp i ostacoli

all'introduzione del la biologia molecolare a Cuba: è l'indicazione che anche

certa « scienza pura » può contr ibui re a snaturare u n sistema deviandolo

verso mete tecnologiche.

E'

questo comunque un salto qual i tat ivo nel l ivel lo d i coscienza. Degl i

intellettuali r i f i utano i l propr i o r uo l o « scientifico » e s i aff iancano a l l a

lotta oscura de l personale non ricercatore. L a r inuncia a l propr i o ruo l o

corrisponde al la chiarificazione che cercavano e l a lot ta d'ora i n po i sarà

una lot ta comune. Una delle preoccupazioni sarà quella d i sfuggire ad una

schematizzazione d i t ipo corporativo che costituisce una minaccia obiettiva.

I borsist i s i r ivelano l a base d i l o t t a propr i o p e r l e condizioni d i

proletarizzazione i n cu i s i trovano ne l laboratorio. E ' l a categoria su cu i

si opera una selezione sulla base dell'assenso agl i schemi d i potere precosti-

tui t i e su cui al lo stesso tempo si opera uno sfruttamento manuale e intel-

lettuale.

La storia dei tecnici e degli aiutanti all ' interno del laboratorio è la meno

nota perchè l a sfera del la produzione e dei servizi era volutamente isolata

nel laboratorio. L e violenze, l o sfruttamento, g l i episodi d i l ot ta, erano

rimasti frammentari per l'efficacia istituzionale del la commissione interna e

del sindacato del personale della ricerca (ANR) che mistificava le situazioni

di classe i n una unica rappresentatività per ricercatori, tecnici e aiutant i .

126