

una r isposta a l l a demistificazione. Nel l 'aula a controbattere i bors i st i e
l 'altro personale r imasto c i sarà solamente i l vice-direttore che, def ini tosi
imitatore d i Prometeo, insisterà nel d i re che i l lavoro per cu i è pagato è
quello «d i strappare brandel l i di ignoto ». A l seminario partecipa anche, per
la pr ima vol ta nel la stor ia del laboratorio, una grossa rappresentanza de l
movimento studentesco. I n u n pr imo tempo i r icercator i vedono benevol-
mente gl i studenti ritenendoli alleati nel l 'ormai annosa contestazione contro
le baronie universitarie. L'al leato però ha intent i chiaramente demist i f ica-
tori. Per questa sua intenzione verrà identificato i n brevissimo tempo come
nemico. Dopo questo seminario g l i student i intervengono orma i frequente-
mente nel la v i ta del laboratorio, considerati da l personale come elemento
di mobilitazione e da i r icercator i come elemento d i disturbo.
I l seminario era stato voluto e organizzato da u n gruppo d i borsist i
che da alcuni mesi insieme ad a l t re persone desideravano provocare u n
discorso su l perchè s i producesse u n cer to t i po d i scienza. L a funzione
del seminario, a cu i parteciparono un gran numero d i aiutant i e tecnici ,
fu quel la d i chiarire a chi s i era posto una domanda, d i t i po chiaramente
intellettualistico, che l a scienza era uno de i t an t i processi d i produzione
capitalistica. Questo discorso era già abbastanza chiaro ad aiutant i e tecnici
non ini z iat i a cer te mist iche sul le caratteristiche de l l a scienza. Ini z iava
a circolare così l ' idea che i l laboratorio fosse la fabbrica dove si producono
informazioni scientifiche. Sul l 'uso d i queste informazioni s i e r a ancora
discordi. Si fece strada l'idea che la biologia molecolare oltre che una scienza
di consumo potesse essere, per l e sue caratteristiche già dette, anche una
scienza d i «copertura », una scienza cioè che non avendo impieghi prat ici
immediati avallasse l ' idea del valore intrinseco del la ricerca «pura ». Si ini -
zia un discorso, non ancora approfondito, su queste discipl ine scientifiche
progettate con l o scopo d i creare de i consumi e por re del le false mete.
Non
a caso s i scoprirà che l o State Department non pone t ropp i ostacoli
all'introduzione del la biologia molecolare a Cuba: è l'indicazione che anche
certa « scienza pura » può contr ibui re a snaturare u n sistema deviandolo
verso mete tecnologiche.
E'
questo comunque un salto qual i tat ivo nel l ivel lo d i coscienza. Degl i
intellettuali r i f i utano i l propr i o r uo l o « scientifico » e s i aff iancano a l l a
lotta oscura de l personale non ricercatore. L a r inuncia a l propr i o ruo l o
corrisponde al la chiarificazione che cercavano e l a lot ta d'ora i n po i sarà
una lot ta comune. Una delle preoccupazioni sarà quella d i sfuggire ad una
schematizzazione d i t ipo corporativo che costituisce una minaccia obiettiva.
I borsist i s i r ivelano l a base d i l o t t a propr i o p e r l e condizioni d i
proletarizzazione i n cu i s i trovano ne l laboratorio. E ' l a categoria su cu i
si opera una selezione sulla base dell'assenso agl i schemi d i potere precosti-
tui t i e su cui al lo stesso tempo si opera uno sfruttamento manuale e intel-
lettuale.
La storia dei tecnici e degli aiutanti all ' interno del laboratorio è la meno
nota perchè l a sfera del la produzione e dei servizi era volutamente isolata
nel laboratorio. L e violenze, l o sfruttamento, g l i episodi d i l ot ta, erano
rimasti frammentari per l'efficacia istituzionale del la commissione interna e
del sindacato del personale della ricerca (ANR) che mistificava le situazioni
di classe i n una unica rappresentatività per ricercatori, tecnici e aiutant i .
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