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I r icercator i s i arrogano i l d i r i t t o d i decidere che cosa e come

s i

deve produrre: al le al tre categorie non resta che l'esecuzione. La appropria-

zione del prodotto al t rui avviene da parte dei ricercatori nel momento del la

pubblicazione a propr io nome dei dat i . La qual i tà ed i l numero d i queste

pubblicazioni sono l o strumento attraverso cu i i l ricercatore costruisce l a

sua carriera, aumenta i l suo prestigio, può disporre d i u n cer to numero

di subalterni. S i ha un rappor to d i sfruttamento basato sul la supremazia

del lavoro intellettuale su quel lo manuale. Questa divisione viene dichiarata

naturale per l a produzione d i buoni lavor i scientifici sufficientemente com-

petitivi.

I l potere pol i t ico al l ' interno de l laborator io s i esprime nel le decisioni

del Comi tato Scientifico; i competenti che l o compongono vengono nomi -

nati d'uff icio dal direttore. Giudicano la val idi tà dei diversi programmi pre-

sentati ( t r a i qual i i loro) stabiliscono i finanziamenti e l a partecipazione

del personale a i proget t i d i ricerca. S i danno anche del le di ret t ive ideo-

logiche a cu i deve uni formarsi i l ricercatore d i «successo »: l a gr inta,

i l

«drive», l 'eff icienza produt t ivist ica d i t i p o americano. L a compet i t ivi tà

è l a spinta ideologica che muove quest i ricercatori. I n questa prospettiva,

diventa mot ivo d i sopravvivenza l o sfrut tare intensamente i l lavoro al t rui ,

accaparrarsi borsisti ed aiutanti più efficienti. A questi si insegnerà solo una

fase della produzione, su t u t t i contemporaneamente verranno riversat i mas-

sicce dosi d i motivazioni ideologiche che giustifichino l a ineluttabi l i tà del la

selezione, dell'obbedienza e del la competizione. Tecnici e aiutant i , s i cer-

cherà di far credere, non sono gl i esecutori di un lavoro retr ibui to ma anche

loro per la parte di processo produttivo che l i riguarda possono essere consi-

derati « benefattori de l progresso ».

La stor ia d i questo laborator io nonostante cer te premesse volontar i -

stiche non sarà una crescita biologica ma i l susseguirsi ed i l cronicizzarsi

delle contraddizioni d i fondo. La mancanza d i una ideologia propr ia f arà

ritenere che agent i esterni come l a burocrazia d e l Consigl io Nazionale

delle Ricerche, l a collocazione decentrata a Napol i , l 'ost i l i tà da par te de i

docenti universitari, siano l a causa d i questa crescita disfunzionale.

Questo equivoco verrà chiarito quando ingenuamente, invece d i fare una

analisi sui mot ivi real i, s i at t r ibui rà la causa d i tut to ad una catt iva strut-

turazione del processo produttivo all'interno. Saranno in pratica t ra le poche

persone a pensare che una ristrutturazione possa el iminare completamente

le molte contraddizioni.

I l laboratorio viene r ist rut turato; s i passa da l feudalesimo de i gruppi

di ricerca al la civi l tà industriale del le sezioni. Le sezioni sono r i tenute da i

ricercatori p i ù giovani e da l personale un obiet t ivo d i lot ta. La direzione

dopo una battaglia di quasi t re anni, accetta questa soluzione che i n prat ica

è una responsabilizzazione del personale a t u t t i i l ivel l i . E ' un preciso stru-

mento per aumentare l'integrazione d i t u t t i nel processo produttivo. Inol t re

sarà i l mezzo per ottenere l'appoggio del l ' intero personale nel la l ot ta che

la direzione dal 1967 conduce contro i l CNR. ( I l CNR in quel periodo voleva

tra l 'al tro che le regole riguardanti i l LIGB fossero uniformate a quelle degli

altri laborator i ) . L a l o t t a cont ro i l CNR significava qu i nd i i l r ibadi re i

concetti d i autonomia del laboratorio, che avevano t ra gl i a l t r i scopi quel lo

di evitare una sistemazione sindacale del personale subalterno e d i conser-

vare i salari p i ù a l t i per alcuni ricercatori. E ' i n prat ica un tentat ivo per

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