

visto dal l ' Immigrat ion Of f i ce escludevano t u t t e l e persone meno i nc l i n i
a certo conformismo.
La l oro povertà ideologica faceva i n modo che s i riconoscessero solo
nell'esperienza uni f icante dell 'America, propr io perché l à avevano appreso
un linguaggio ed una ideologia scientifica. A loro era stato affidato i l preciso
incarico di portare attraverso contatti di ret t i un modo di pensare, un fascino
per cer t i consumi scient i f ici i n un paese, l ' I tal ia, che s i presentava pe r i
suoi presupposti pol i t ici d i dipendenza come un ot t imo campo per investi-
menti tecnologici da parte degli USA. Portarono dagli Stat i Un i t i le basi d i
una moderna discipl ina scientifica, t em i sof ist icat i d a svolgere i n fac i le
concorrenza con ch i nell 'università non poteva disporre degl i stessi mezzi
e stabi l i re ugual i contat t i internazionali. L'Universi tà decrepi ta e d inef f i -
ciente sarà l 'obiet t ivo d i lunghe polemiche, a l professore universi tar io s i
contrapporrà l a f igura de l ricercatore moderno, f r u t t o d i una opportuna
selezione.
La disciplina intrapresa f u volutamente l a p i ù luccicante, cioè l a biolo-
gia molecolare. E r a part icolarmente adat ta a impor tare insieme c on l a
ideologia de l processo t rami te l a scienza e ad u n modo p i ù moderno d i
produzione scientifica, simi le a quello che si cercava d i introdurre nell'indu-
stria ital iana, l 'abitudine a un t i po d i consumi con cu i impegnare i n una
gara d i prestigio paesi meno sviluppati.
La biologia molecolare era i n quegl i anni sufficientemente giovane per
garantire un ragionevole tempo d i consumi scientifici, l a diffusione d i una
moda, ma allo stesso tempo già consolidata negli Stati Uni t i i n modo da non
minacciarne i l control lo monopolistico.
Questo t i po d i discipl ina faceva po i par te d i un progetto del capitale
volto a formare dei tecnologi i n possesso d i metodi d i lavoro sofisticati, ma
non d i problemi real i a breve scadenza. A costoro solo i n moment i che ver-
ranno giudicati opportuni saranno affiancati specialisti a continuo contatto
con realtà pratiche da risolvere (ad esempio veterinari ed agronomi) e quindi
maggiormente sensibi l i a comprendere l 'aspetto pol i t ico de i problemi d a
risolvere.
Di quest i protagonisti dell'avventura biologica esiste una precisa t ipo-
logia. Hanno f a t t o t u t t i l e stesse esperienze format ive ne i luoghi consi -
derati mi t i c i per questa disciplina, l e loro vi te sono dei collages d i t raumi
subiti per adeguarsi alla figura del ricercatore come viene ideologizzata negli
Stati Uni t i . Saranno i pezzi più o meno format i usci t i da quel meccanismo
di produzione che i l Rettore dell'Università d i Cal ifornia ha chiamato « l ' i n-
dustria della buona scienza ». Avranno un loro linguaggio d i sigle e d i slang
misterioso che sottolineeranno l e differenze necessarie a f a r sopravvivere
nel laborator io quel le gerarchie a st rut tura pi ramidale che s i voleva d i -
struggere.
La biologia molecolare era anche l a discipl ina che consentiva a l di ret -
tore del laboratorio cert i divert iment i intel lettual i sul le pagine dei settima-
nali. Era forse i l caso p i ù clamoroso d i una scienza d i consumo particolar-
mente adat ta a di ffondere anche u n m i t o d i pessimismo antropologico,
legato a l l a immutabi l i tà de l DNA, i n grado d i condizionare l a mental i tà
«scientifica» del lettore borghese d i settimanali. Un qualunquismo pol i t ico
di f ondo t rovava una giustificazione razionale i n questa discipl ina che
poneva una netta distinzione t ra le possibilità d i sviluppo del la specie e l a
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