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rivoluzionarie in un dibatt i to non solo sulle lotte operaie, ma anche su quelle

studentesche.

Sul ruolo professionale.

L e lot te d i massa contro la scuola non pos-

sono che part i re dal la realtà del le condizioni studentesche: non s i può lot -

tare su c i ò che

sarà

i l ruo l o professionale. Tantomeno s i deve concepire

questa tematica come una espansione del le lot te del M. , una sua ul ter iore

possibilità d i mobi l itazione senza che i n fondo l ' impostazione stessa de l

M.

ne venga modificata. Trovare una strategia per i l M. oggi non vuol di re

trovare una linea d i azione per i suoi influssi su al t r i strat i sociali, ma vuol

dire reimpostare le stesse lotte. Ci pare che, anche se velatamente, questa

impostazione s i t rov i nel l 'articolo d i Rieser-Volterra («

O.P.», 37) (13) .

Un'altra impostazione imprecisa c i sembra presentarsi i n mol t i ar t icol i

pubblicati sul giornale « La classe », dove g l i student i e l e lot te studente-

sche vengono assimi lat i direttamente,

senza mediazioni specifiche,

a d u n

settore d i classe operaia, e dove anche per i tecnici d i ogni genere c'è l a

tendenza ad assimi larl i direttamente a l proletariato industriale. Ora, se è

indubbio che i l M.S. e quel lo dei tecnici appartengono al lo schieramento d i

classe, non è affatto chiara una ipotesi d i unificazione, qual i siano l e con-

traddizioni che accomunano operai tecnici e student i , qual i l e basi mate-

riali, qual i le forme politiche. Le risposte a queste domande non si possono

dare per scontate nè tanto meno sono emerse nel le lotte.

Di qu i l 'ambigui tà e l a non chiarezza d i proposte qua l i « La classe »

avanza, t i po r imobi l i tare i l M. cont ro l a Ri forma contemporaneamente a i

Contratti operai, oppure Comi tat i d i base operai = Comi tat i d i base stu-

denteschi, oppure r i f i uto del lo studio = r i f i u t o de l lavoro. I l tr ionfal ismo

del giornale salta troppo spesso i problemi.

Su lot ta contro l'istruzione e lotta contro la formazione professionale.

Nelle u l t ime r i f lessioni s u l M . s i no t a una pericolosa polarizzazione. Da

una parte si accentua l'aspetto d i lot ta anti-istituzionale del M.S. sul la base

dell'analisi — giusta — che la scuola sta diventando la massima istituzione di

controllo, d i selezione e d i manipolazione sociale de l capi tal ismo e che

dunque l a r ibel l ione studentesca v a v i sta come r i f i u t o de l l a imposizione

e del la repressione e che questa impostazione, anche se apparentemente

usa categorie democratico-borghesi, è rivoluzionaria per le condizioni speci-

fiche del tardo capitalismo. D'al tra parte s i sostiene l a « proletarizzazione »

dello studente, ed i l suo sfruttamento i n modo del tut to astratto e acr i t ico

senza anal isi d i classe reale del la sua collocazione sociale.

La prat ica sociale suggerisce a nostro avviso che se l e forme d i l ot ta

avranno sempre le caratteristiche d i r i f iuto e rot tura delle istituzioni, i suoi

contenuti però vanno v i a v i a determinati, ne l senso d i mettere i n discus-

sione l e contraddizioni fondamentali che i l sistema riproduce nel la scuola

e che ri f lettano quelle che lo oppongono al lavoro salariato: è certo comun-

que che non s i andrà avant i proponendo, come contenuto del la lot ta, l a

lotta stessa o i l t ema del l 'autori tarismo.

Se anzi s i permane nel la sola prospettiva anti-istituzionale s i r ischia

di ottenere l 'effet to d i non trasportare mai i set tor i tecnico-impiegatizi nel

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