

operaie, iniziano, attraverso referendum, inchieste, assemblee, r iunioni etc.,
un pr imo lavoro d i sensibilizzazione.
Si formano così , a me t à f r a autonomia e coper tura d e l sindacato,
i nuclei che dirigeranno le lot te più important i .
La l o t t a del la Snam Proget t i d i nov.-dicembre '68, che resta ancora
oggi, forse, l'esperienza pol iticamente p i ù avanzata, h a grande risonanza
politica f r a g l i impiegat i , dando i l v i a a l l e lot te, ma convince anche i l
sindacato o almeno una sua parte ad accelerare i tempi : l a possibilità che,
anche f ra gl i impiegati, gl i organismi rappresentivi sindacali vengano accan-
tonati un po' come nel M.S. e come s i era intravisto al la Snam, f a paura.
Da questo punto d i vista l a Snam è pur t roppo r imasta quasi l'eccezione.
Comunque sia, da dicembre in poi le lotte si moltiplicano e sorprendono
tut t i per massiccia partecipazione (90 per cento quando non 100 per cento),
per combattività, per coscienza politica.
I l superamento dell ' individualismo e l'esplodere del la coscienza e del la
lotta d i massa come l o t t a d i classe è evidentissimo ne i picchet t i e nel le
manifestazioni, paragonabili alle prime manifestazioni studentesche dell'anno
scorso. Ne l momento d i lot ta emergono, negl i slogans e nell'aggressività, i
contenuti d i classe, profondi compressi pe r mo l to tempo e che superano
le forme e i temi derivanti da una semplice coscienza conflittuale e sindacale.
Alcuni slogans signi f icat ivi — anche se ambigui —: « Siamo co l l et t i
bianchi s f rut tat i come t u t t i », « H o 25 anni , pe r ch i m i comanda ne h o
10»; « Noi vogliamo essere uomini , l'azienda c i vuole numer i »; «Vogl iamo
essere soggetti, non oggetti ».
Le lot te sono dure e massicce, ad apr i le ci rca 25.000 impiegat i d i 30
aziende erano stati interessati dagli accordi e quasi tut t i erano scesi i n lot ta
nelle aziende p i ù grandi (Al fa Romeo, Breda, Salmoiraghi, Face Standard,
Asgen, TIBB, Sit-Siemens, Dalmine, Ol ivetti, I.B.M., Falck, Bor let t i , E. e M.
Marelli, Innocent i etc. . . .); i l carattere massiccio e chiaramente d i classe
delle lot te non deve però alimentare i faci l i tr ionfal ismi : se l o scoppio d i
massa con un minimo d i coscienza pol i t ica è già un fat to eccezionale, l e
mediazioni pol itiche ed organizzative per fissare questa coscienza non sono
ancora emerse con chiarezza e c'è la possibilità d i una regressione profonda.
Particolarmente l e caratteristiche del le lot te sono:
non collegamento
f r a d i loro, ciascuna azienda segue l a propr ia
vertenza senza un effet t ivo sforzo d i unificazione, solo i n una manifesta-
zione si incontrarono i cortei d i alcuni uff ici . Anche le r iunioni comuni dei
vari « gruppi d i studio » cioè d i nuclei p i ù at t ivi , iniziarono solo verso l a
fine del le lot te: sporadicamente ebbero una funzione d i faci l i tare l a cono-
scenza ed i collegamenti e di permettere una verifica cri t ica la Commissione
Tecnici del Poli e quella Lotte Sociali della Cattolica, che furono anche l 'uni-
co intervento di ret to del M.S.
L'Assemblea e i l gruppo di studio. N e l l e aziende in cui i l gruppo
di studio s i è formato p r ima del le lot te, esso costituisce i l nucleo p i ù
attivo, ed anche abbastanza autonomo da l sindacato, che por t a avant i i l
lavoro d i sensibilizzazione; a l l a Siemens i l gruppo d i studio contribuisce
sostanzialmente anche all'elaborazione de l l a piat taforma rivendicat iva ( l a
lotta del la Snam è troppo nota ormai e rimandiamo a i resoconti già fat t i ) .
Durante l a l o t t a sorge anche l'Assemblea come st rumento pol i t i co e