

dei governi borghesi europei con l'imperialismo, la funzione repressiva del la
Nato, l a lot ta d i classe che è perciò direttamente antimperialista.
All'interno d i questo discorso i l recupero di ret to del le tematiche speci-
fiche d i l o t t a portate avant i nel le Facol tà non è evidentemente possibile;
tuttavia si giudica che l a mobilitazione del Movimento non può essere vin-
colata al la sua logica interna d i svi luppo graduale e omogeneo e s i valuta
anzi che i l lancio d i un discorso direttamente antimperial ista possa avviare
anche l a ripresa interna. Nel le affol late Assemblee Cittadine d i quei giorni
viene proposto come strumento l a
Campagna d i massa
su i t emi general i
della l o t t a d i classe antimperial ista e dell'internazionalismo; l a proposta,
anche se con mol te opposizioni viene accettata dai quadr i del M. cittadino.
Ci si art icola anche i n Commissioni d i analisi e d i lavoro. Tut tavia concre-
tamente l a Campagna non f u ma i condotta a termine, e servì soprat tut to
come st imolo e unificazione dei quadr i per spingere al la ripresa del la lot ta
e soprattutto al la riflessione strategica. Anche l'Assemblea cittadina, che per
qualche tempo f u organo d i elaborazione politica, si esaurì presto: l e masse
studentesche ascoltarono i giudizi sul l ' imperial ismo ma non r ipresero l a
lotta d i l ì direttamente. La manifestazione per i f a t t i d i Roma, convocata
dai par t i t i , evidenziò anche fisicamente i l fal l imento d i questa proposta:
i l M. come massa non c'èra, g l i student i erano suddivisi nei var i gruppet t i
organizzati: «
I l
"Movimento"
è mor t o e s i è suddiviso nel le sue compo-
nenti ideologiche »: f u un giudizio che gi rò sul la bocca d i mol t i .
La ripresa del le lot te i n primavera. — Dopo l'occupazione dell'Ateneo
di Roma ed i l suo sgombero con i carr i armati, i l M.S. nazionale non diede
più segni d i vi ta. A Mi lano invece, da al lora sino a giugno, ebbero luogo
grandi lot te d i massa che coinvolsero quasi tut te le Università già indicate
in precedenza raggiungendo un numero d i student i forse ma i toccato pre-
cedentemente e con caratteristiche nuove, i n avanzamento, anche se incerte
e confuse.
Questo fat to ha ragioni profonde, da ricercarsi soprattutto nel retroterra
di classe su cu i
si
inseriscono l e Università milanesi. Le l ot te massive d i
impiegati, tecni c i , professionist i , operator i del l ' indust r ia cul turale, i nse-
gnanti, che si sono sviluppate nel '69, sono presenti nel M.S. e politicamente
ne costituiscono una ragione fondamentale. Ci ò che del le l ot te degl i stu-
denti del '68 è passato ed ha stimolato la crescita dei settori tecnici, è forse
pari a quanto d i queste l ot te ha sostenuto quel le de l M.S. durante que-
st'anno.
La caratteristica che accomuna l e l o t t e studentesche d i quest i mes i
è che nascono da analisi politiche sull'uso capitalistico del la scuola condotte
direttamente sugli sbocchi professionali degli studenti e non p i ù solo su un
giudizio del le st rut ture universitarie (come era l o scorso anno pe r l 'auto-
ritarismo ed i l d i r i t to al lo studio). La
Commissione tecnici
d i ingegneria e
quella
Lot te social i
del la Cattolica sono st rument i con cu i l e avanguardie
analizzano direttamente l e lot te dei set tor i impiegatizi (prendendo diretta-
mente contatti con quelle avanguardie) e da cui partono per riproporre me-
diazioni concrete, d i lotta, agl i studenti.
La condizione sociale di questi settori, la loro possibilità di lot ta pol itica
divengono così i l sottofondo, g l i abbozzi
di
anal isi d i classe, su
cui si
può
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