

tita da ognuno d i no i come livellamento, ottundimento, massificazione,
anonimato. Eguaglianza delle conclusioni vuol di re l a massima omoge-
neità dei destini e dei comportamenti come conseguenza della loro mas-
sima integrazione.
Ma questo non pot rà non corrispondere a d una sen-
sibilità incomparabi lmente ar r icchi ta verso l 'autor i tà
e cioè verso quel
che, i n ogni singolo attimo o uomo o pensiero o lavoro,
conta d i più
e c i chiede
assenso.
Questo contar d i p i ù , questo essere autorevole,
sarà sempre meno autoritario, sempre p i ù disgiunto dal_ potere. L'egua-
glianza sarà la condizione necessaria di quel che sembra negarla: cioè gli
infiniti dislivelli e conflitti di autorità, l'infinita necessità di accordarsi libe-
ramente con altrui per riconoscere che cosa, in ogni attimo, importi di più.
5. N o n si lotta efficacemente contro l'autoritarismo se non se ne sa i l
perchè. Ossia se non si sa in nome di quale autorità si combattono le forme
e le armi di cui si veste l'autorità che rifiutiamo. In nome, insomma, di quale
prospettiva.
Il termine "esperto", sta a rivelare l'illusione scientistica d i cui s i
diceva. L'illusione di un sapere recepibile senza ideologia: chiamiamola ange-
lismo. «L'analisi sociale, per non essere ideologia deve andare di pari passo
con gl i sviluppi della prassi », s i legge. Ma questa è l'illusione d i aver
distrutto o sospeso un quadro ideologico solo perchè si è deciso — mental-
mente — di abolire i pregiudizi e di stare un passo indietro alla "prassi"
per interpretarla. Già, con che cosa?
E invece si parte
sempre
da una ipotesi teorica. Ipotesi teorica non
significa, sia ben chiaro, sistema o dottrina politica. Sarà uno schema ideo-
logico e la prassi si incaricherà di modificarlo; ma i tempi della modifica-
zione non saranno quelli veloci dell'intelletto giudicante. Bisogna togliersi
dalla testa l'illusione che sapere sia potere. E' davvero un'illusione giovanile
fatta di idealismo e di pragmatismo, quella di raggiungere finalmente un
reale autentico, "pulito", senza presupposti. I l gesto insomma che allontana
le vacue bibliografie può essere realmente liberatore, ma a patto di sapere
perchè e in nome di quale pensiero — ossia in nome di quale "bibliografia"
esso decida di infischiarsi delle bibliografie. Così i l gesto del marinaio di
guardia al ponte che nella notte dell'Ottobre 1917 respinge senza tanti argo-
menti tutto un secolo di ideologia democratico-borghese nelle persone del
Consiglio municipale d i Pietrogrado i n corteo patriottico verso i l Palazzo
d'Inverno non è, come potrebbe sembrare, della famiglia di tanti altri gesti
analoghi, di centurioni o di granatieri, soltanto perchè (ma è tutto) a due
chilometri di distanza sta lavorando i l cervello di Lenin che direttamente
o indirettamente lo ispira (e se ne ispira) e non quello di un console romano
o di un primo console.
6. M' e ro lasciato andare a credere che questi giovani, nella loro azione
e soprattutto nell'offesa deliberata, nello scherno contro alcuni• docenti,
avessero fatto anche qualche mia vendetta, risarcito anche qualche male dei
-.miei: sciocchezza brutta, conforto proprio senile. Non sono degli esecutori.
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