Table of Contents Table of Contents
Previous Page  93 / 152 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 93 / 152 Next Page
Page Background

Franco Fortini

IL DISSENSO E L'AUTORITA'

1. Sor to da una realW. sociale che ha interpretata finora in termini che

del marxismo hanno spesso l'apparenza non l a sostanza, i l movimento

studentesco rischia d i farsi ingannare dal proprio medesimo successo. E '

successo d'opinione e costume avere imposto i l proprio stile a interlocutori

e partiti, aver avviato i l capovolgimento dei tradizionali metodi d i lavoro

nell'università. Ma l a vera controparte, quella capitalistica, l'industria, l a

finanza, i sindacati, i centri studi della programmazione sono rimasti i n

ombra. Aspettano gli studenti dopo la cena di laurea. Gli studenti si sono

posti abbastanza presto i l problema di uscire dalla loro misura "corpora-

tiva": ma gli "operai" non si raggiungono in tre mesi e forse nemmeno in

tre anni. I l "che fare" è tutto qui.

2. D i spiegazioni del movimento degli studenti ce ne sono a grappoli.

C'è chi ha impiegato termini sociologici e chi psicologici, chi ha ridotto lo

studente a "giovane", a "gruppo", a "desiderio". Categorie che hanno precise

origini ideologiche, maschere d'una situazione di classe, utili solo se sappiamo

inserirle in un quadro interpretativo più ampio e •se vi provocano l'attività

dell'interprete. Ma utili anche perchè rammentano quanto tenace è la fun-

zione difensiva del le ideologie e mettono i n guardia anche dal le al t re

interpretazioni, quelle "marxiste" o "rivoluzionarie": queste ultime (almeno

come frasi) sono impiegate infatti con tanta larghezza da legittimare ogni

sospetto (1) .

I contenuti politici molto spesso non hanno figurato per quello che

realmente erano ma solo come cornice alla protesta etica e dell'indignazione.

L'esigenza di integrità, autonomia, fraternità era stata all'origine delle pro-

teste contro società dei consumi, eterodirezione e mondo repressivo degli

adulti; e, in USA almeno, i latori di quella esigenza hanno finito col dividersi

fra chi ha rifiutato non solo le formule ma la dimensione politica e chi l'ha

accettata invece fino alle ultime conseguenze.

Da noi la tensione che negli anni precedenti si era manifestata o nelle

forme beat o nei gruppetti della Nuova Sinistra ha assunto subito, nel moto

recente degli studenti, un minimo d i inquadratura politica. M i pare certo

che la deflagrazione degli scorsi mesi nasca dall'incontro fra una "opinione",

largamente diffusa a livello etico e composta di innumerevoli elementi d i

ogni provenienza culturale e ideologica, e le formulazioni "antirevisioniste"

di piccoli gruppi intellettuali politicizzati. C'erano, c i Sono, naturalmente,

anche rivendicazioni specifiche, "corporative" dunque; e le tensioni etiche le

hanno investite, offrendole a sviluppi politici. Per questo, almeno all'inizio,

(1) Lo stato capitalistico fonte d'ogni oppressione; l'imperialismo nemico assoluto; eletto-

ralismo e clientelismo delle rappresentanze parlamentari; degradazione del

P.C.I.

ecc.

Nulla d i p i ù vero. Ma se non s i individuano le mediazioni f r a queste formule e l e

finalità immediate, l'azione diventa disperata.

91