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ancora intatto in Europa orientale e in Unione Sovietica; dall'impegno attivo

dellamacchina di distruzione imperialistica degli USA, fermamente decisi a

reprimere ogni tentativo insurrezionale nelle aree sottosviluppate. < Non dob-

biamoperò trascurare» viene quindi precisato c che a Cuba e nella Repubblica

PopolareCinese si sviluppa un dialogo realmente profondo e creativo tra una

direzionecosciente emasse attivamente impegnate, che l'estraniazione tendente

aricrearsi sempre di nuovo a causadella situazione di penuriaeconomica e della

costellazione internazionale, tramasse e partito, e tra partito e apparato statale,

in particolare nella forma del burocratismo, viene sistematicamente risolta

attraversocampagneperiodiche dellemasse politicizzate contro le forme isti-

tuzionalizzate di potere superfluo».

Il processo di crescente presa di coscienza rivoluzionaria in massesempre

più larghe nelle aree sottosviluppate esclude ogni possibilità di integrazione

daparte dell'imperialismo, e lo scontro armato, la creazione di due, tre o più

Vietnam, farà crescere fino ai limiti estremi la pressioneesercitata sugli apparati

di potere a Est e a Ovest. Le possibilità oggettive di un'abolizione definitiva

delleguerre diverrannosempremaggiori. Ma perchè queste possibilità si realiz-

zinoappieno è indispensabileunospostamento tendenziale dei rapporti di potere

neipaesi a capitalismo sviluppato e nei paesi socialisti burocratizzati.

In base a questo tipo di impostazione, la posizione di Habermas puòessere

ulteriormente precisata. < Habermasconcepisce come "non rivoluzionaria" la

situazionenellemetropoli, in altri termini egli esclude per tutta l'epoca storica

checi sta dinnanzi la possibilità rivoluzionaria checonsiste nello spezzare prati-

camente l'ordine di •potere dato ». Questo giudizio entra a far parte della

costruzione teorica di. Habermas, la quale rivela una gran fiducia nel sistema

di istituzioni esistente e un gran timore del potenziale repressivo che si na-

scondedietro di esso e che potrebbe scatenarsi contro l'opposizione che egli

chiama « preparlamentare ». Nel concetto di preparlamentarismo che Habermas

impiega per definire la nuova opposizione che nella sua grandemaggioranza si

concepiscecomeextraparlamentare,secondo l'SDS berlinese si palesa un'ulteriore

antinomia della posizione habermasiana. Pur considerando irrealizzabile nel

presente la costituzione di un nuovo partito socialista, egli ritiene cheessasarà

necessaria in futuro. < La suaconcezione del partito è inscindibilmenteconnessa

con la sua fiducia ancoraprofonda nell'ordine esistente, il sistema della "demo-

crazia parlamentare, con la sua idea del .lavorare negli apparati esistenti. Egli

nonvuol comprendere che un nuovo partito socialista — quali che siano le

condizioni in cui sorge — nonsarebbeche una riproduzione delle contraddizioni

dei "vecchi partiti". Per non parlare poi degli sforzi che farebbero i "partiti

di governo" per assicurarsi per decenni le loro "vittorie elettorali" ricorrendo

amanipolazioni delle leggi elettorali. L'aspetto politico-ideologico della connes-

sionemotivazionalematerialistica di questo fenomeno è il sistema della "demo-

craziadegli interessi" che si caratterizza proprio per il fatto che tutti i gruppi

egli strati della società che a essaprendono parte non pongono in questione

la struttura dei rapporti di produzione capitalistico-borghesi, ma si limitano

"solo" a "battersi" per la rispettiva quota di prodotto sociale. Questa politica

ha quindi i l carattere del compromesso,, della risultante, senza implicare la

possibilità del rivolgimento qualitativo in rapporti storicamente nuovi, più

umani, che comportano la distruzione sistematica di ogni ulteriore dominazione

dell'uomo sull'uomo.

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