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aciò è la quasi-sovranità che è stata riconosciuta ai paesi ex-coloniali, la quale

non è stata in .alcun modo in grado di eliminare i l complesso di superiorità degli

europei. Con la stessa intenzione con cui qui la classe operaia viene invitata

apartecipare alla svendita dei prodotti della formazione e della cultura — in

modo da fornire un surrogato di soddisfazione per l'autorealizzazione che le è

stata negata —, anche i l neo-colonialismo fornisce ai paesi in via di sviluppo

le benedizioni della cultura occidentale, in modo da privarli della loro autonomia

intellettuale oltre che di quella materiale... I n tutte le occasioni in cui ciò si

rivela possibile, si deve mettere in luce la connessione tra l'oppressione latente

qui e quella manifesta nei paesi sottosviluppati ».

Nirumand affronta quindi i l problema degli strumenti di informazione che

l'opposizione deve crearsi. Indispensabile è innanzitutto la traduzione della termi-

nologia marxista nel linguaggio e nei concetti delle masse; questo — egli dice

ègià una parte dell'azione. « Ogni termine che è più vicino alla realtà che

all'ideologia potrà essere concretizzato con i fatt i ». E ' necessario un giornale

che affronti temi di pari importanza per gli operai e per gli intellettuali, in un

linguaggio comprensibile a entrambi; gl i intellettuali devono scrivere per gl i

operai e gli operai per gli intellettuali. « Ma — osserva Nirumand — i tentativi

di questa natura devono fare i conti con la seguente difficoltà: dell'autocom-

prensione dell'Occidente "libero" fa parte l a sua tolleranza. La Repubblica

Federale paga studiosi che analizzano la società, che studiano l'efficienza delle

sue istituzioni e che giudicano le conseguenze del sistema economico oltre che

della cultura che tale sistema produce, per il bene della popolazione. Se a questo

punto gli specialisti giungono alla conclusione che la società è malata fin nelle

radici, che di ciò è responsabile soprattutto i l sistema economico, che la cultura

produce in realtà la più atroce incultura, che le istituzioni, così come si confi-

gurano all'ora attuale, appaiono adeguate soltanto al compito di storpiare in

misura sempre crescente l'uomo per alleggerire la cui esistenza sono state create

— e a questi risultati la sociologia più avanzata è effettivamente pervenuta ,

allora i l sistema è libero al punto che tutto ciò può essere stampato e fatto

circolare senza che per questo nulla venga modificato, e senza che gli studiosi

vengano sminuiti nella loro fama o vengano addirittura puniti. La critica cul-

turale, un poco annacquata e in un linguaggio "elevato", può venire offerta in

pasto anche a un pubblico più diffuso. La diffusione di questi fatti che premono

in direzione di una trasformazione della società diviene precaria solo quando ci si

propone di esporli senza abbellimenti di mina nel linguaggio delle masse... (13

a)

.

Ogni rivista filosofica specializzata può discutere sull'espropriazione e l'estra-

niazione; se un foglio di massa chiede invece di trarre le necessarie conseguenze

dal vigente stato di oppressione e di sfruttamento, esso non riesce neppure ad

(13a) Nirumand tocca qui un problema estremamente complesso: quello d i un'effettiva comu-

nicazione con le masse, attualmente impedita dall'impoverimento cognitivo che le caratte-

rizza. Del problema si occupano attualmente a Berlino dei gruppi che operano sia sul piano

teorico sia su quello pratico per superare tale barriera che divide repressivamente, sul piano

di classe, chi ha e chi non ha ricevuto una determinata formazione culturale. Le ricerche

di base da cui si è partiti a Betlino sono: Basil Bernstein,

Some Sociological Determinanti

of Perception, in:• « The British Journal of Sociology », 1958 (IX), p. 160, e, del medesimo

autore, A public language: some sociological implications o} a linguistic form, in « The British

Journal o f Sociology », 1959 (X), p. 315. Un recente contributo berlinese su tale tema è

apparso recentemente su « FU Spiegel », gennaio 1968, p . 16: Oskar Negt,

Kognitive

Verarmung, Sprachlich bedingte Bewuistseinsbarrieren bei Industriearbeitern (Impoverimento

cognitivo, barriere di coscienza condizionate dal linguaggio negli operai dell'industria).

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