

JurgenHabermas e quelle dell'ala di sinistra del movimento studentesco (12).
Le principali tesi di Habermas, rilevanti ai fini del nostrodiscorso si possono
ricapitolare come segue: 1. è possibile una democratizzazione dell'università,
in alternativa al suo adeguamento alla società tecnologica; 2. la complessità
delsistema è divenuta tale cheessosi sottrae ad ogni influsso immediato e che
lepossibilità di azione diretta sonominime; 3. la tensione tra teoria e prassi
può far deviare o nell'allontanamento dalla politica o in un cieco attivismo;
4. la trasformazione della violenza sublimata del sistema in violenzamanifesta,
provocatacoscientemente dagli studenti, è un gioco con il terrore, con implica-
zioni fasciste; 5. l'opposizione in atto non è extraparlamentare come si autode-
finisce, bensì pre-parlamentare. La risposta dei portavoce delle posizioni criti-
cate, quelle dell'SDS, non si è fatta attendere. Essa ha avuto una prima fase
al già citatocongresso di Hannover e una seconda fase con degli strascichi nel
periodoimmediatamentesuccessivo; ora il problema dei rapporti strategici con
forzepolitiche che si ispirano a una teoria di questa natura appare definitiva-
mentechiarito.
Lamigliore risposta alle accuse di pericoloso volontarismo irrazionalistico
dellaminoranza di estrema sinistra sono state forse le concrete precisazioni
politichecontenute nell'ultima parte dell'intervento di Dutschke. Vi si afferma
che ( La macchina di violenza dello stato, la burocrazia e l'esecutivo sono i
naturali tutori dell'ordine, della tranquillità e della sicurezza del dominio esi-
stente». (Una mobilitazione politica costante e attiva dellemasseche a tutt'ora
sostengonopassivamente il sistema, secondo D. è impossibile). «Ogni azione di
gruppi politici che non accettano più le regole di emergenza di questo ordine
irrazionale, da essoviene considerataun'aggressione diretta contro l'ordine esi-
stente e ciò è corretto. Oggi questo lo vediamoquotidianamente a Berlino occi-
dentale, eppuresiamosufficientemente privi di illusioni per comprendereche nel
prossimoperiodonon potremo raggiungere altro che un allargamento del campo
antiautoritario dentro e fuori l'università, e questosarebbe già molto. Voi vedete
quanto i detentori del potere incominciano ad avere paura... Essi incominciano
adavere paura non appenaun'opposizione radical-democratica, mediata da un
confrontorazionale con i problemi, inizia una prassi politica contro le funzioni
antidemocratiche del potere, e di questa prassi fanno parte le proteste pratiche
contro le visite di stato che servono all'integrazione e all'adattamento della
popolazione. E da noi a Berlino occidentale si è rivelato inoltre che la fase dello
scontrodiretto con l'ordine costituito passa anche attraverso le organizzazioni
esistenti degli studenti. Che soltanto l'azione pratica e critica dei settori più
coscienti dellapopolazionestudentesca, realizzata attraverso centri d'azione sorti
nelcorso del movimento, rende possibile una continuità politica dello scontro
con lamassimapartecipazione... ». (Quest'esperienza, protrattasi con una larghis-
simapartecipazione di massa e concretatasi in un tumultuoso e rapidoprocesso
di presa di coscienza politica, ha permesso l'acquisizionepressochè ovvia della
nozione di rivoluzione culturale tra forti minoranzestudentesche, indipendente-
mente dal fatto chemilitassero nell'SDS). Poi, quasi en passant, Dutschke defi-
nisce la natura dell'azione della sinistra impegnata costruttivamente nel movi-
mento, concettualizzando in pari tempo la posizione di Habermas da un lato
efenomeni alla Kommune 1 dall'altro: € Affrontare razionalmente le situazioni
(12) In proposito cfr. anche « Quaderni Piacentini », n. 33,
I l movimento studentesco d'opposi-
zione in Germania occidentale,
dove Carlo Donolo riporta i passi essenziali dell'intervento
diHabermas e le posizioni sostenute in quell'occasione da rappresentanti dell'SDS.
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