

conflittuali nella società implica costitutivamente l'azione, non a caso infatti
la teoria critica senza azione si trasforma tanto presto in consumo, così come
l'azione, senza una comprensione razionale della problematica che si affronta, si
rovescia in irrazionalismo ».
Rilevante sul piano teorico e politico, tanto da poter essere considerato un
contributo al chiarimento del nesso metropoli-paesi sottosviluppati, contributo
che ha facilitato alle migliaia di presenti al dibattito la comprensione di una
problematica complessa, è stato l'intervento del persiano Bahman Nirumand (13).
Nelle metropoli — egli osserva — la violenza, abituale nei paesi sottosviluppati,
ha fatto posto alla ragione. Tale ragione aiuta i paesi poveri, perfeziona la
tecnica, promuove i l benessere e soprattutto è garante della libertà. Che poi tali
aiuti abbiano i l fine di sfruttare i paesi poveri, che allo sviluppo tecnico venga
dato un indirizzo che obiettivamente disumanizza l'uomo e che i l benessere e la
libertà non siano altro che un mezzo per mascherare l'oppressione è un dato di
fatto ma questi processi si svolgono in modo da rendere difficile l'opposizione.
Della tradizionale opposizione tedesca Nirumand traccia i l quadro seguente:
1)
Nella Repubblica Federale la verità è conosciuta e viene anche pubblicata.
2) Questa critica si esprime però a un livello tanto elevato del linguaggio e della
riflessione da girare su se stessa senza avere conseguenze verso l'esterno. 3)
L'esistenza innocua d i teorici d i questo genere non rafforza l'opposizione, in
compenso rafforza l'establishment fungendo da prova vivente dell'apertura
edella liberalità del sistema ». (Se è dotato di un minimo di senso autocritico?
Habermas deve aver compreso in quel momento quale funzione oggettiva egli
svolge nella Germania di Bonn, anche senza cedere alla tentazione dell'insulto
come ha fatto nei confronti dell'estrema sinistra).
La natura reale della vecchia opposizione f a apparire con evidenza l a
necessità di un rivoluzionamento dei suoi mezzi. I l movimento studentesco ha
registrato dei primi, importanti successi, ma allo stadio attuale non può più
limitarsi all'azione in quello che è i l suo ambito originario, pena i l suo isterili-
mento. Deve invece ricercare alleati nei gruppi ancora relativamente poco stor-
piati dall'azione ideologica preordinata: t ra coloro che dell'oppressione non sono
gli strumenti bensì gli oggetti: gl i scolari e gli operai (per questi ultimi Niru-
mand trascura di precisare i l problema essenziale dell'età: semmai una presa
di coscienza può farsi strada a breve scadenza nei più giovani, o comunque può
partire da essi). Egli elenca poi una serie di nessi che ritiene indispensabili per
conquistare le masse a un'alternativa a l sistema esistente: « Alla situazione
svantaggiata sul piano intellettuale, materiale e fisico che l e masse hanno
all'interno della loro società, fa riscontro lo sfruttamento dei paesi preindu-
striali. La forza-lavoro degli uni e le materie prime degli al tri all'interno del
sistema capitalistico svolgono la stessa funzione. In entrambi i casi la contropar-
tita per le prestazioni ricevute si orienta sulla base delle esigenze dello smercio
della produzione. Alla violenza necessaria per mantenere i paesi sottosviluppati
nella loro condizione sottoprivilegiata, qui fa riscontro la forza di suggestione, i l
feticismo dell'ideologia e dei consumi. La possibilità di partecipare alla quasi-
felicità dello strato borghese ha privato l'operaio della sua coscienza di classe, ma
non lo ha liberato dalla stigmate di inferiore che agli occhi del borghese egli
porta con sè in quanto incolto, anche se porta camicia e cravatta. I l correlato
(13) Cfr. Bedingungen und Organisation dei Widerstandes. Der Kongress i n Hannover, Voltaire
• Flugschrift 12, p. 83 sgg.
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