

èquindi trattato di una temporanea fuga non politica dai conflitti e dai gravami
del ruolo dello studente. Questo tentativo di un'analisi delle debolezze del movi-
mento di Berkeley ha i l fine dichiarato di « ... permetterci i n primo luogo di
comprendere la relativa solidità della protesta all'Università Libera, e in secondo
luogo di derivarne i problemi politici sui quali far leva e le possibilità politiche
di una diffusione e di un'affermazione rafforzata di ciò che a Berlino è stato
iniziato con un parziale successo... Se scontri analoghi dovessero prodursi nel
sistema universitario tedesco, si dovrebbero poter individuare forme di decorso
differenti, in quanto la struttura dell'università tedesca permette altre possibilità
di comportamento. La struttura dell'università, « arretrata » rispetto al sistema
americano — obsoleta all'interno del sistema capitalistico —, soprattutto l'auto-
nomia dell'insegnamento e dell'amministrazione tutt'ora molto accentuata, per-
mettono agli studenti di organizzarsi all'interno di questo ambito e di educarsi
politicamente nei compiti che a essi vengono riconosciuti dall'università stessa ».
Negativo nel movimento di Berkeley è stato anche i l carattere non poli-
tico-razionale bensì carismatico e casuale del rapporto dirigenti-masse, stretta-
mente connesso con i l suo carattere di rivolta spontanea, e in fondo apolitica.
Se, per un motivo qualsiasi, Mario Savio e Jack Weinberg fossero venuti a
mancare, i l FSM e l'intera rivolta non avrebbero retto neppure nella sua fase
più alta. Quest'ultima considerazione riveste una particolare importanza rispetto
al tentativo in corso, di cui sono responsabili in particolare le voci « indipendenti
eaperte » come lo « Spiegel » di presentare Dutschke come un capo dotato di
eccezionale carisma e di ridurre in larga misura i l movimento a succubo della
suapersonalità. In proposito Rudi Dutschke ha risposto ad Augstein: « Voglio
chiarire un malinteso: Dutschke è uno dei tanti della direzione politica tempo-
ranea del campo antiautoritario. La personalizzazione dei conflitti è i l tipico
prodotto di una visione personalistica della storia, la quale non prende sul serio
la connessione t ra struttura sociale e possibilità d i intervento individuale ».
Ciononostante non si può negare che questo fatto abbia contribuito a creare delle
tensioni, in particolare al vertice del movimento, nella stessa Berlino, sul cui
esito è ancora prematuro pronunciarsi.
Questa critica dell'esperienza di Berkeley, riferita ai problemi della sinistra
universitaria tedesca, presenta un altro aspetto che merita d i essere sotto-
lineato: essa implica già un superamento di fatto di tutta una serie di posi-
zioni sostenute da Marcuse, il quale continua tutt'ora a identificarsi con le forze
econ i metodi d i Berkeley criticati dall'SDS già molto tempo prima della
discussione diretta con i l filosofo.
I l fenomeno della « Kommune l » e ciò che esso ha significato per l'SDS
berlinese.
La vicenda esteriore della Comune si è svolta in un arco di tempo abbastanza
breve. Nata alla fine del 1966 all'interno dell'SDS a seguito di una larga discus-
sione sul problema, come raggruppamento di una decina di persone — di entrambi
i sessi —, la Comune ha imboccato la strada di una « prassi totale », di un
impegno « full time » che recepiva i suoi modelli da esperienze esterne (ad
esempio i provos olandesi), proponendosi la realizzazione hic et nunc di una
realtà umana che fosse la negazione e i l superamento del sistema. Espulso sulla
base di una serrata argomentazione politica, i l gruppetto ha presto confermato