

bilizzazione senza crisi di stabilizzazione », « azione concertata », « accordo po-
litico-sociale », nuovo « contrat social » (4). L'era della libera economia di mer-
cato e della « società pluralistica » sembra volgere al la fine; una serie d i
misure annunciate o già decise tendono a dare una veste istituzionale ai nuovi
principi strutturali. Tra queste rivestono primaria importanza la « legge di stabi-
lizzazione» con cui i l governo federale intende assicurarsi gli strumenti politico-
economici per reagire al le situazioni congiunturali sfavorevoli; l a « riforma
finanziaria » necessaria nel quadro della stabilizzazione congiunturale; la « ri-
forma del parlamento » che dovrebbe attribuire poteri particolari al governo
affinchè possa agire rapidamente, senza l'intralcio della discussione i n parla-
mento, sul piano delle scelte economiche connesse con la situazione congiun-
turale; i l concetto di « società formata » riassume tutte le misure precedenti e
circoscrive la prospettiva delineata dalla destra tedesca di una società perfetta-
mente integrata, i n cui nessuna forza socio-politica possa più rappresentare,
neppure potenzialmente, un intralcio per i l sistema assolutamente efficiente.
Essenziale al fine della realizzazione della « Germania formata » è i l varo delle
«leggi di emergenza » che hanno suscitato tante polemiche negli ultimi anni
eche forniscono ai gruppi al potere la possibilità di prendere misure straordi-
narie e di disciplinare con la forza l'intero corpo sociale tedesco (5).
Opposizione o cosiddetta opposizione, sua funzione e suoi limiti.
Dopo che nel 1961, a Bad Godesberg, l'SPD ebbe giudicato opportuno
dissipare di fronte alle masse tedesche ogni ulteriore dubbio circa i l carattere
della sua opposizione mostrandosi più realista del re e abiurando — benchè non
cene fosse veramente più bisogno — i l vecchio Marx, chi era o si considerava
all'opposizione si trovò — anche formalmente — isolato in un deserto di indiffe-
renza politica e di conservatorismo. I l partito comunista, illegale dal 1956, era
una forza inconsistente. Manteneva qualche posizione isolata i n alcune fab-
briche i n cui singoli militanti, sopravvissuti a i campi d i concentramento e
all'integrazione dei melliflui meccanismi dell'onnipresente sistema, svolgevano
unamodesta attività sindacale contrapponendo liste « indipendenti» a quelle
dei sindacati. Di tanto in tanto si faceva vivo in forma quasi patetica con un
razzo che lanciava nel cielo delle grandi città un mazzo di volantini sgramma-
ticati. Poi, nelle campagne elettorali, i comunisti si rifacevano vivi con la sola
cartuccia che credevano d i poter ancora sparare, la pace, che purtroppo i n
quanto tale non è un programma politico e in Germania non si può neppure dire
abbia tanti amici: l a DFU (Unione Tedesca per la Pace) è stata ben lungi
( 4 ) Sachverstàndigenrat zur Begutachtung der gesamtgesellschaftlichen Entwicklung, Jabresgut-
tachten 1965:66, Stabilisierung ohne Stagnation, Stuttgart u. Mainz 1965, Prefazione.
(5 ) Per tracciare questo breve quadro dell'evoluzione socio-economica .del dopoguerra mi sono
achten 1965-'66, Stabilisierung ohne Stagnation, Stuttgart u. Mainz 1965, Prefazione.
«Stabilisierte Wirtschaft», Formierte Gesellschaft, apparso sull'organo teorico nazionale
dell'SDS « Neue Kr i t ik », nn. 38-39. .
Un'analisi attenta delle trasformazioni socio-economiche i n at to nella Repubblica Federale
edell'evoluzione nel senso del nuovo e più perfetto autoritarismo concettualizzato nella
formula « società formata » s i trova nella serie d i saggi apparsi nel 1967 sotto i l t i tolo
Der CDU-Staat. Studien. zur Verfassungswirklichkeit der Bundesrepublik. I l lavoro è stato
steso da un collettivo di autori e curato da Schàfer/Nedelmann. Edizioni Scvzesny, Monaco
ì i Baviera.
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