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Giorgio Backhaus

GENESI E CARATTERI

DELLA SINISTRA RIVOLUZIONARIA I N GERMANIA

In questi ultimi tempi i l monolito che è la Repubblica Federale Tedesca,

questo fiero e ottuso baluardo eretto ai confini dell'area socialista europea, ha

scoperto, con stupore prima e con rabbia e paura crescente poi, di avere una

crepa. « Minoranze » radicali sono venute a turbare l'idillio in cui la nazione ha

vissuto per vent'anni, hanno portato alla luce una serie di conflitti e di problemi

insoluti che finora l'ideologia e i l mito erano riusciti a nascondere. D'un tratto

la Germania teme addirittura di scoprire di essere ancora divisa in classi, classi

chepotrebbero scendere in lotta una volta sfumato il mito della « Sozialpartner-

schaft ». I l tema della « rivolta degli studenti » è all'ordine del giorno, da mesi

nonesce un giornale che non affronti i l problema, di solito — dato i l controllo

del gruppo Springer su gran parte della stampa tedesca e l'atmosfera tetramente

reazionaria di questo paese che finora è stato la più fida colonia degli Stati

Uniti in Europa, anche sul terreno ideologico — in termini di indignazione più

omeno accorata. La « rivolta » ha costretto a prender posizione, ha tolto la

maschera progressista a una serie di istituzioni che, all'apparire di un movi-

mento di massa i l quale, per la prima volta dal 1934, rifiuta i l sistema, hanno

dovuto rinunciare al loro tono di opposizione e unirsi almeno nella sostanza, al

patetico coro dei benpensanti. Primo f ra t u t t i Rudolf Augstein con i l suo

«Spiegel », in costante quanto comprensibile imbarazzo di fronte a questo feno-

meno imprevisto, almeno per lui. Alcuni mesi fa, dopo che l'ondata dell'ultima,

calda estate si era almeno in superficie largamente esaurita, i l settimanale di

Augstein constatava, proponendosi evidentemente di tranquillizzare la sua fetta

di opinione pubblica, che sui 300.000 studenti tedeschi, non più di 100.000 erano

intervenuti alle manifestazioni succedute alla morte dello studente Ohnesorg (1).

Dal suo epicentro, Berlino, i l movimento si è largamente diffuso nella Germania

Federale, assumendo contenuti che presto hanno travalicato i limiti del cordoglio

per i l commilitone assassinato e i l rancore per le forze dell'« ordine ».

L'elenco delle città toccate dal movimento ha continuato ad allungarsi,

includendo anche centri in cui non esiste un'università e quindi un movimento

(1 ) Alle ambigue manifestazioni d i simpatia d i Rudolf Augstein nei confronti dell'SDS, Rudi

Dutschke ha reagito sulla rivista «

Konkret

» (n. 9, settembre 1967) nei seguenti termini:

«Lo Spiegel è una frazione all'interno del sistema della manipolazione. Perchè allora l a

commedia rivoluzionaria? Perchè non svolgere piuttosto con chiarezza ancora maggiore i l

ruolo d i lustrascarpe storico d i Strauss, visto che già più d i una volta sono stati fat t i

i primi passi in tal senso? I l non riuscire a decidersi è uno dei contrassegni degli esponenti

del tardo liberalismo » (cf r. anche «

Konkret »,

n. 1, gennaio. 1968). Un primo precisarsi

di prese d i posizione chiarificatrici nei confronti d i santoni progressisti e « democratici »

(vedi Moravia) e d i istituzioni ( in realtà per nulla ambigue nella loro collocazione, se le

si osserva con un minimo d i intelligenza politica; si pensi ad esempio a questo capolavoro

di manipolazione all'italiana che è

l'Espresso) s i

va facendo strada anche t ra l e mino-

ranze studentesche che i n Italia hanno condotto in forma più avanzata questa prima fase

di lotta, ad esempio a Torino, Trento e Roma.

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