

riproduzione complessiva del sistema. L a lot ta antiautoritaria politicizzante
nell'università crea in tal modo le premesse del sorgere di specialisti rivoluzionari
nelle più differenti istituzioni. Attraverso la cooperazione e la collaborazione
di specialisti rivoluzionari che svolgono un'attività sovversiva nelle istituzioni
per distruggerle, collegando questa attività con azioni di massa esterne al par-
lamento, diviene possibile sopprimere la tradizionale antinomia del movimento
rivoluzionario, diviene quindi anche p i ù facile combattere materialmente e
intellettualmente un eventuale corso militare e altre forme di violenza aperta
ediretta del sistema contro l'opposizione radicale rivoluzionaria. Era a questi
specialisti rivoluzionari che mi riferivo anche prima, parlando delle avanguardie
autonominatesi nelle singole sfere, nelle singole istituzioni della società.
Questi gruppi antiautoritari d i base, queste avanguardie autonominatesi,
si contraddistinguono per i l fatto d i politicizzare le contraddizioni specifiche
in quanto espressione dei differenti rapporti d i produzione specifici d i una
sfera, d i una determinata situazione nel processo produttivo; sviluppando l a
lotta antiautoritaria in quelle sedi, essi acquisiscono la capacità di rappresen-
tare un momento della rivoluzione in questa sfera, in questa istituzione, e
di
minare l'istituzione nel corso di un processo che si svolge all'interno della sfera
in cui operano. Decisivo è però non cedere mai all'illusione di poter rilevare
l'istituzione; i l compito del lavoro antiautoritario e antiistituzionale nei più
differenti ambiti consiste piuttosto nel minare sovversivamente le istituzioni, e
infine nel distruggerle, in quanto organizzazioni di violenza dello stato borghese,
nel processo della presa del potere rivoluzionaria.
Assume un'importanza decisiva i l fat to che l'opposizione rivoluzionaria
extraparlamentare e antiistituzionale riesca a creare una controopinione pubblica
come risposta all'opinione pubblica repressiva, che è in sè oppressiva e m anipo-
latoria, riesca a creare un'opinione pubblica democratica, sorretta da una
coscienza di massa maturata dal basso, sorretta dall'autoorganizzazione, sorretta
dalla lotta di classe, dalla lotta contro l'apparato statale. Sviluppando e orga-
nizzando una tale controopinione pubblica, realizziamo meglio strutturalmente
la possibilità di un'espansione che mobiliti anche altre parti della società. Nella
Repubblica Federale attualmente la lotta di una strategia socialrivoluzionaria
èancora relativamente separata dalle frazioni della classe operaia; lo è perchè
il movimento operaio tradizionale, nella sua forma comunista e socialdemocra-
tica — quello comunista è nella clandestinità, quello socialdemocratico è un
momento dell'apparato — è storicamente più o meno scomparso.
La nuova formazione di un movimento rivoluzionario delle masse salariate
èpossibile soltanto attraverso uno sviluppo a espansione sovversiva dalle sfere
che già oggi sono politicizzate. Le sfere già politicizzate sono gl i anelli più
deboli del tardo capitalismo, attualmente le università e le scuole; nella fase
successiva ci concentreremo maggiormente sugli studenti lavoratori in quanto
elemento intermedio e cinghia di trasmissione tra produzione materiale e pro-
duzione intellettuale, e tenteremo in questo modo, nel corso di una lunga marcia
attraverso le istituzioni, in una lunga marcia e in una lunga lotta per con-
quistare le masse salariate, d i trovare una espansione verso l'esterno, nella
società stessa.
I l
processo della rivoluzione si può concepire soltanto come un
processo di lunga durata; è però possibile che a causa di un'aggravarsi della
situazione internazionale, come conseguenza della lotta di classe internazionale,
la situazione nei singoli paesi capitalistici si modifichi improvvisamente. La
Creazione di un secondo o di un terzo Vietnam, sia esso in Asia o in America