

forma odierna, la forma del tardo capitalismo, coloro che vogliono lavorare in
modo rivoluzionario contro di esso, devono quindi comprendere che si tratta
di iniziare la lotta all'esterno di questi partiti, nelle sfere in cui oggi la lotta
èpossibile. Dovremmo sovvenirci della teoria lenimana degli anelli più deboli:
esistono anelli più deboli anche all'interno del tardo capitalismo. A Berlino occi-
dentale e i n Germania occidentale, essi erano e sono l'università; anche i n
Italia le Università sembrano essere in questa fase un anello debole nel quale
noi siamo in grado di spezzare dal basso un centro del tardo capitalismo; ope-
rando su questo anello più debole, ci è data la possibilità di sviluppare a livello
di massa la democrazia reale, diretta, dal basso, di far controllare alla popola-
zione studentesca quelli che sono i propri gruppi dirigenti, di farli controllare
damasse di studenti coscienti e che si emancipano nella lotta.
2. Che 'rapporto esiste tra repressione, manipolazione ecc. e i l ricorso alla
violenza aperta da parte dello stato borghese del tardo capitalismo? Quali sono
a vostro avviso le tendenze di sviluppo nella Repubblica federale? Pensate che
nella Rep. fed. esistano tendenze analoghe a quelle che hanno portato al putsch
militare greco e in Italia al mancato colpo di stato del 1964?
Nella totalità del sistema istituzionale del tardo capitalismo, all'uomo viene
quotidianamente fatta violenza; esso viene fatto reagire a segnali e viene fun-
zionalizzato all'interno delle esigenze di valorizzazione e di dominio del capi-
tale. I l problema toccato da questa domanda può essere soltanto quello del
rapporto tra violenza latente e violenza aperta, manifesta. I l dominio sottile
della manipolazione e la forma sottile di massimizzazione del capitale attra-
verso un sistema di concessioni — anche se la forma manifesta dello sfrutta-
mento viene ancora quotidianamente vissuta da milioni di salariati — formano
oggi un sistema complessivo d i violenza. Un aspetto del problema l 'ho già
trattato nella mia prima risposta: l a società borghese, o più precisamente
l'apparato statale borghese, poichè l'odierna società tardo-capitalistica è sostan-
zialmente una società statalizzata che amministra in modo sempre più totale
i singoli individui, i l tessuto sociale, questa società borghese statalizzata, questo
apparato statale tardo capitalistico passerà al la violenza aperta quando l o
riterrà necessario, o quando v i verrà costretto dalle forze rivoluzionarie.
I l
grado della violenza viene deciso dalla controrivoluzione, disse nel 1919 Rosa
Luxemburg poco prima di essere assassinata. In questo senso i l grado e l'inten-
sità del la violenza dipende effettivamente dal la controrivoluzione; ma l a
rivoluzione deve tener conto di questo fatto, del possibile grado di violenza
della controrivoluzione, e un'intensificazione della lotta rivoluzionaria all'esterno
del sistema vigente di regole di gioco, all'esterno dei partiti esistenti, accentuerà
necessariamente la repressione. I piccoli scontri, che effettivamente non hanno,
ancora nulla di rivoluzionario, tra studenti e polizia nella Repubblica federale,
in Francia, in Norvegia, in Svezia o in Italia nelle ultime settimane forniscono
un'indicazione sulla direzione dello scontro. La violenza latente del sistema
complessivo della manipolazione e della repressione verrà trasformata in modo
molto flessibile in violenza manifesta dell'esercito, della polizia, delle differenti
frazioni dell'apparato statale, contro le forze rivoluzionarie che non accettano
più le regole del gioco. I n questo senso, nei differenti paesi dell'Europa occi-
dentale può affermarsi una tendenza per cui, con l'allargamento dell'opposi-
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