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favorevoli, ma in pari tempo la lotta contro l'apparato statale borghese diverrà

sempre più aspra. Finora noi siamo stati soliti sollecitare i giovani studenti

delle scuole medie, i giovani operai e gli studenti universitari a non prestare

il servizio militare nella

Bundeswehr.

Nel quadro d i una strategia tesa alla

trasformazione rivoluzionaria, questa impostazione pacifista diverrebbe natu-

ralmente impossibile. All'interno di questa valutazione oggigiorno esistono due

tendenze: no i spieghiamo l a funzione della

Bundeswehr,

l a funzione degli

eserciti della Nato nell'Europa occidentale, affermando che in fondo essi non

hanno la funzione di una difesa verso l'esterno, ma invece una chiara funzione

repressiva versa l'interno. Spieghiamo che gli eserciti della Nato sono tenden-

zialmente eserciti per la guerra civile, che hanno il compito di impedire una lotta

rivoluzionaria delle diverse frazioni della popolazione contro l'apparato statale.

In questo senso la nostra attuale valutazione politica rispetto alla

Bundeswehr,

ci spinge a dire ai giovani studenti, ai giovani operai: non andate nell'esercito

erifiutatevi d i prestare un servizio civile, rifiutatevi totalmente, tentate d i

farlo a livello di massa, di trasformare questa scelta in una forma di opposi-

zione radicale — oggi questo è divenuto possibile, oggi in una lotta del genere

non si è più atomizzati, ma si può invece contare sull'appoggio d i massa

proveniente dalle più differenti frazioni del campo extraparlamentare —, oppure

andate nell'esercito, lavorateci, formatevi, create confusione nell'esercito, svi-

luppate la lotta antiautoritaria al suo interno, conducetevi un'azione sovver-

siva, lavorate per una strategia rivoluzionaria, i l che può anche significare

imparare a conoscere i mezzi e i metodi in vigore nell'esercito che sono neces-

sari per la presa rivoluzionaria del potere, acquisire queste conoscenze, tenerle

pronte per i l futuro e in tal modo concepire i l servizio militare come un mo-

mento della preparazione della rivoluzione. E ciò su un piano materiale e

intellettuale. All'interno di una campagna contro la Nato, ciò può significare

procurarsi gl i esplosivi per la distruzione del macchinario disumano, per fare

saltare del materiale bellico, per far saltare aereoplani, carri armati ecc.; si

tratta però di terrorismo contro i macchinari e non di terrorismo contro gl i

uomini.

Il periodo della lotta in cui sappiamo chi sono gli avversari reali e come

possiamo eliminarli non è dato, poichè i l presupposto di una presa rivoluzio-

naria del potere, i l divenire cosciente delle masse dal basso, la decisione d i

lotta di massa dal basso, della maggioranza della popolazione, delle masse sala-

riate, attualmente non è dato. Oggi si tratta in primo luogo di forzare i l lavoro

sull'oggetto, i l lavoro di creazione dell'uomo nuovo, i l quale sia anche in grado

di reggere la nuova società. Per questo l 'attività sovversiva nell'esercito va

condotta con l'obiettivo a lunga scadenza della creazione di una nuova società;

si tratta però anche di non concepire più l'esercito come qualcosa di totalmente

diviso da noi, bensì come qualcosa che noi dovremo superare per poter com-

piere l a rivoluzione. Esercito, polizia, burocrazia, magistratura e burocrazia

ministeriale diretta, queste sono oggi l e frazioni essenziali dell'apparato, l e

frazioni su cui esso si regge. Contro di esse dobbiamo batterci, e nel corso della

lotta contro queste frazioni l a repressione dall'alto si accentuerà e i n par i

tempo si dovranno creare nuovi metodi e nuove forme di lotte dal basso da

parte del campo rivoluzionario. Lentamente, ma in modo chiaramente visibile,

l'Europa occidentale cessa di essere una zona tranquilla e sicura per l'impe-

rialismo. Lentamente ma con assoluta evidenza, l'ideologia della coesistenza

pacifica e l'ideologia della via pacifica al socialismo vengono spezzate dalle forze

l i