

teso a mantenere gl i studenti come gruppo « esterno » rispetto agl i edi l i. I n
realtà, l'applicazione coerente d i quegl i insegnamenti, pe r u n movimento
studentesco come i l nostro, s i t rova d i f ronte a difficoltà non indi fferent i ,
dovute innanzi tut to al la provenienza sociale dei mi l i tant i studenteschi ed
alle loro esperienze e conoscenze specifiche.
Tolto dall'ambiente del la sua v i ta privata, l o studente-militante dovrà
superare nell'approccio mol te soluzioni f i t t izie. I l processo d i conoscenza
non potrà essere spontaneo, nè legato agli asettici sociologismi delle inchieste;
d'altro canto non dovrà avvenire a l ivel lo di élite pol itica (gl i studenti come
avanguardia pol i t ica i n at to) o peggio intellettuale. Con quest i c r i t er i s i
arriverebbe solo a conoscenze strumental i da f a r quadrare con i l bagaglio
teorico e libresco del mi l i tante; con questo i l rapporto verrebbe viziato e
si finirebbe col porre alle masse obiettivi di lot ta estranei alle loro esigenze.
Mao ha scri tto :« Chiunque voglia conoscere un fenomeno non può per-
venirvi senza entrare i n contatto con esso, vale a di re senza vivere pratica-
mente nell'ambito stesso di questi fenomeni... Se si vogliono acquisire cono-
scenze è necessario prendere parte al la pratica che trasforma la realtà... Se
si vuol conoscer i l gusto d i una pera è necessario trasformarla, mangian-
dola ».
Queste citazioni introducono i l fondamentale pr incipio del la
partecipa-
zione.
Pe r conoscere-trasformare una real tà occorre partecipare d i essa;
questo è l'unico modo per non sovrapporsi ad essa.
Per esemplificare sarà bene proporre alcune considerazioni relat ive a
come gl i studenti-militanti potranno iniziare un lavoro p i ù corretto i n dire-
zione degli edi l i (perchè gl i edi l i sono la categoria di lavoratori verso cui si
è r ivol to i l lavoro a Roma).
1) S i è det to che non basterà solo i l « lavoro d i cantiere)) ma che
si dovrà intervenire nel modo i n cui gl i edi l i vivono: a Roma, le borgate e
i paesi circonvicini degli edi l i pendolari.
2) Come riuscire ad applicare la linea di massa i n queste condizioni?
E' chiaro che urge da parte degli studenti un processo di comprensione della
situazione sociale specifica i n cui gl i edi l i vivono, cioè:
a) Un impegno assai maggiore pe r g l i student i -militanti d i quel lo
richiesto nella normale at t ivi tà d i movimento nell'università. I n particolare,
il mi l i tante dovrà saper lottare contro una serie d i scorie individualistiche
sia d i formazione che d i «caratteristica studentesca ».
b) Sforzarsi d i comprendere la realtà alla quale c i si riferisce, met-
tendo in discussione gl i schemi precostituiti.
c) Iniziare i l lavoro nella comunità tentando d i valorizzare le cono-
scenze preesistenti del mititante. Vale a di re che sarà probabilmente ut i le
cominciare a lavorare nella scuola, o sulla scuola della comunità, perchè su
questo terreno i mi l i tant i potranno rendersi ut i l i , e da qui potranno avviare
un processo di conoscenza « dall'interno » (11).
d) Ricordarsi però i n ciascun momento che questo lavoro, che po-
tremmo chiamare « d'inchiesta », è finalizzato al la lot ta politica: distinguere
(11) Un inserimento ant iautor i tar io come questo po t r à avere u n carat tere dinamico e
consentirà d i prendere coscienza del la real tà a l l i vel lo de i f a t t i , a l d i f u o r i cioè
dell'impressionismo classista cu i siamo abi tuat i .
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