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tatto con i sindacati. Quattro anni fa la sinistra bianca era un gruppo ideali-

stico e patriottico che cercava di correggere i l grande « errore » del Vietnam

eche pensava che i l dissenso potenziato dalle tattiche del movimento per i

diritti civili potesse cambiare la politica estera americana nel sud-est asiatico.

Esso riteneva di poter diventare la voce di una maggioranza non organizzata,

ma di riuscire ad essere ascoltato con rispetto anche se fosse stato soltanto

unaminoranza considerevole. Quel movimento ha organizzato migliaia di dimo-

strazioni i n tut ta l'America, ha dato vita ad associazioni sociali, religiose ed

economiche, ed è stato appoggiato unanimemente dagli intellettuali. Le dimo-

strazioni hanno portato centinaia di migliaia d i persone per le strade, e la

reazione a questo sforzo senza precedenti durante una guerra guerreggiata

èstata ben peggiore dell'indifferenza. La crescita dell'escalation è stata l a

testarda risposta al la crescita del movimento contro l a guerra. I l dissenso

èstato a mala pena tollerato e un gran numero di mezzi legali e illegali sono

stati usati per attaccarne l a dirigenza. Durante i primi mesi del 1968 più

americani che mai hanno chiesto la fine dei bombardamenti e la fine nego-

ziata della guerra, eppure i militari americani hanno prospettato per la prima

volta apertamente i l possibile uso delle armi nucleari.

L'evoluzione del movimento è stata ininterrotta. La crescente ostilità della

Casa Bianca e gl i insulti e le persecuzioni che l'hanno seguita hanno portato

alla radicalizzazione del movimento bianco contro la guerra. Durante i l regno

di John F. Kennedy, la più grande organizzazione contro l a guerra era i l

SANE, che escludeva sistematicamente i comunisti e gli elementi di sinistra.

Nel gennaio del 1968 i l maggior gruppo contro la guerra era i l National Mobi-

lization Committee che è sotto i l controllo di fatto del Socialist Workers Party

(trotskisti), dei comunisti e dei militanti di sinistra. Ma anche questo gruppo,

che ha avuto tanto successo nel senso tradizionale della costruzione del movi-

mento, si trova ora di fronte ad una crescente opposizione nelle sue stesse file

perchè la dirigenza è stata giudicata troppo timida e temporeggiatrice. Ci sono

voci nel movimento che chiedono un'azione di quasi guerriglia. Queste tecniche

sono state già sperimentate nelle strade ed esistono gruppi che intendono usarle

con o senza l'appoggio della dirigenza. Un tempo l o slogan dei trotskisti

«Portate l e truppe a casa subito » era ritenuto estremista, mentre ora è

normale che ad ogni manifestazione importante vengano portate le bandiere

del FNL ed alcuni gruppi recano scritte come: « Vittoria per i Vietcong ».

Recenti convegni sia della sezione adulta che di quella giovanile del movimento

hanno prospettato la possibilità d i aggiungere i l rovesciamento del razzismo

edell'imperialismo ai f ini specifici del movimento contro la guerra.

La svolta del '67: la dimostrazione di aprile

Il 1967 ha seri-nato una svolta sia per la liberazione dei neri che per la

sinistra bianca. All'inizio dell'anno i l movimento aveva ancora più o meno

lestesse prospettive che lo avevano caratterizzato fin dall'inizio; i l programma

prevedeva nuove dimostrazioni con un numero sempre maggiore d i persone

piuttosto che nuove tattiche e nuove richieste. Uno dei primi sintomi del

sorgere di nuove idee è stato un'iniziativa degli artisti a New York chiamata • I

Angry Arts.

Varie centinaia di artisti si sono impegnati nell'iniziativa, che è consistita

in una serie di attività contro la guerra protrattesi per una settimana. Invece

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