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Marcuse non par la qu i metaforicamente. Anche i n a l t r i passi egl i

sostiene la tesi, cui non si pues negare una certa conseguenza, che, se oggi

i l dominio pol i t ico ha assunto l a forma d i disposizione tecnica, non è

possibile el iminar lo senza "negare" l a tecnica stessa. U n r ivoluziona-

mento reale dei sistemi sociali progrediti i n Occidente ed Oriente è im-

possibile senza lo sviluppo di una "nuova tecnica" (14) E l ' idea d i una

tecnica sostanzialmente mutata comprende quella di una nuova scienza

empirica. Come Wa l t e r Benjamin ed Er ns t Bl och e i n concordanza

con speculazioni mist iche sul la natura e con intenzioni del la f i losof ia

romantica del la natura, Marcuse vorrebbe pur i f icare i l rappor to de l

genere umano con l a natura da i t r a t t i repressivi del dominio tecnico

su d i essa. La razionalità della scienza e della tecnica moderne è stata

come corrotta e deformata dal capitalismo, ne l cu i quadro essa s i era

inizialmente sviluppata. Per questo sarebbe necessaria una nuova tecnica

ed una scienza rivoluzionaria.

Nell'antico mot ivo, ripreso sistematicamente per l 'ul t ima vol ta da

Marx, che l'emancipazione de l genere umano non pub r iusci re senza

'ma resurrezione della natura, c'è del vero, ma secondo me non quel la

verità. L a sua negazione del la tecnica e l ' idea d i una nuova scienza

restano, secondo i suoi stessi cr i ter i , astratte. Non s i riesce a -vedere

alcuna al ternat iva funzionalmente equivalente a l progresso tecnico e

scientifico istituzionalmente, strut turalmente considerato. L' innocenza

della tecnica, che dobbiamo difendere da i suoi dispregiatori tut t ' al t ro

che ingenui,consiste semplicemente in questo: la riproduzione del genere

umano è legata alla condizione dell'agire strumentale, e — in genere

razionale rispetto allo scopo — e perciò non la struttura, ma solo i l raggio

del potere d i disposizione tecnica può mutare storicamente, f inchè i l

genere umano resta organicamente quel lo che è.

Marcuse e Schelsky partono dal problematico assunto che i sistemi

tecnicamente progressivi, composti da regole d'agire razionale rispetto

allo scopo e da aggregati di mezzi, diventano" essi stessi parte del quadro

istituzionale del le società industrialmente progredite. E precisamente,

Schelsky crede ad u n dissolvimento del le norme repressive i n costri-

zioni immanent i al l 'oggetto, Marcuse invece a d u n a me r a trasposi-

zione del dominio politico in forme di disposizione tecnica. A mio parere

vedono entrambi una specie d i fusione d i sistemi impostat i e regolat i

• tecnicamente con i l sistema del la società industr iale ne l suo insieme.

Questa società stessa diventa qualcosa come u n apparato tecnico i n

grande. Ma in quanto adottano questo concetto della società tecnicizzata,

vengono a trovarsi entrambi sul terreno dell'ideologia che propriamente

(14)

Ibidem,

p.

227.

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