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Sotto l'aspetto del la storia dell'evoluzione possiamo concepire g l i

ambienti socioculturali, i n cu i i l genere umano riproduce l a propr ia

vita, come compensazione d i un insufficiente patrimonio d i organi. I

sistemi d i norme sociali hanno i l compito d i sostituire al la conserva-

zione della specie ormai non più garantita dagl i ist int i , una autocon-

servazione organizzata collettivamente. Essi istituzionalizzano processi

d'apprendimento e d'adattamento, cioè i n al tre parole, sono i l quadro

istituzionale per sistemi tecnicamente progressivi. Ma questo quadro ha

la forma di istituzioni soltanto perchè le pretese delle pulsioni libidiche

ed aggressive — che si presentano disfunzionali rispetto al le esigenze

dell'autoconservazione organizzata d e v o n o essere represse e cana-

lizzate.

I l quadro istituzionale è costituito d i norme sociali. Esse possono

essere violate, e sono sanzionate dalla violenza. I mot ivi che inducono

a calpestare norme sociali derivano da soddisfazioni anticipate d i pul -

sioni. Noi abbiamo da sempre interpretato i l mondo con g l i occhi dei

nostri bisogni, e queste interpretazioni sono conservate nei contenuti

semantici del linguaggio quotidiano. E' allora facile vedere che i l quadro

istituzionale d i una società adempie due compi t i diversi. Da un lato

consiste nell'Organizzazione della violenza che put, costringere a repri-

mere l a soddisfazione delle pulsioni, dal l 'altro consiste i n un sistema

di tradizioni cul tural i che articolano l a massa de i nostr i bisogni ed

anticipano pretese al la soddisfazione delle pulsioni. Questi valor i cul -

turali comprendono anche interpretazioni di bisogni, che non sono inte-

grati nel sistema dell'autoconservazione — contenuti mi t ici , religiosi,

utopici, cioè le consolazioni collettive come anche le font i della filosofia

e della critica. Una Darte di questi contenuti viene riorientata ed usata

per la legittimazione del sistema di dominio.

I l quadro istituzionale non ha quindi solo la funzione di garantire

i processi d'apprendimento e d'adattamento e quindi d'assicurare l a

autoconservazione collettiva Esso decide nel lo stesso tempo l a st rut -

tura del potere e così i l grado della repressione, e stabilisce le occasioni

collettive, o diversificate per strato sociale, d i soddisfazione delle pu l -

ioni. Un agire i n base a regole tecniche si misura solo con i l criterio

del successo, un agire i n base a norme sociali, invece, ri f lette sempre

anche un grado — storicamente variabile d i dominio, cioè un grado

d'emancipazione ed individuazione.

Questo aspetto dell 'agire va perso, quando concepiamo i l muta-

mento del quadro istituzionale solo come una variabile dipendente nel

processo dell'autoconservazione. Al lora infatt i non si trova nessun altro

criterio della sua "razionalità" al d i fuor i della costante istituzionaliz-

zazione dei sistemi tecnicamente progressivi. Invece, appena concepiamo

il quadro istituzionale anche dal l ' interno come un sistema d i norme

sociali, nel quale individui associati realizzano l a loro v i ta anticipata

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