

che sono inser i t i i n base a un piano nel la rout ine dei sistemi regolati.
I l potere manifesto del lo stato autori tario cederebbe quindi al le costri-
zioni manipolative d i uno stato tecnico-operativo. Infat t i , f inchè l 'agi re
sociale è r i levante solo come fat tore d i disturbo, i l funzionamento d i
sistemi regolati si misura appunto soltanto i n base alla regolarità empi-
ricamente attendibi le del le reazioni d i comportamento funzionalmente
necessarie. L a realizzazione morale d i u n ordine sanzionato verrebbe
sostituita da riflessi minuziosamente differenziati; l 'agi re comunicativo,
che è orientato verso i l senso verbalmente articolato e presuppone l ' in-
teriorizzazione d i norme, da modi d i comportamento condizionati. Vera-
mente i n società industrialmente sviluppate possiamo osservare alcuni
sviluppi, che si avvicinano più al modello di una società regolata da sti-
moli esterni che dal la comunicazione. La guida indi ret ta per mezzo d i
stimoli programmat i è aumentata specialmente negl i ambi t i d i l iber tà
soggettiva (comportamento elettorale, consumi, tempo l ibero), ment re
sembra diminui re l a direzione per mezzo d i norme internalizzate. L a
caratteristica socialpsicologica del l 'epoca n o n è t an t o l a personal i tà
autoritaria quanto la destrutturazione del Super-Io.
In f u t uro s'ampl ierà notevolmente i l repertor io del le tecniche d i
controllo. Manipolazioni psicotecniche del comportamento possono g i à
oggi rendere superf lua l a vecchia v i a indi ret ta che passa attraverso
norme internal izzate, ma capaci d i riflessione. I n t e r ven t i biotecnici
nel sistema endocrino, e specialmente intervent i ne l trasferimento d i
informazioni genetiche, potrebbero domani f a r iniziare ancor p i ù da l
basso i l control lo del comportamento. Al lora le zone d i coscienza d i un
tempo, dispiegatesi nel la comunicazione per mezzo del linguaggio quo-
tidiano, dovrebbero essicarsi conipletamente. A questo l ivel lo del le tec-
niche dell'uomo, quando si potrebbe ormai parlare del la f ine del le ma-
nipolazioni psicologiche nello stesso senso i n cui oggi si parla della f ine
delle ideologie pol itiche, sarebbe superata l'alienazione quasi -naturale,
il ri tardo incontrollato del quadro istituzionale. Ma l 'auto-oggettivazione
dell'uomo sarebbe giunta ad una completa alienazione piani f icata: g l i
uomini farebbero la loro storia con volontà, ma non con coscienza.
Una razionalizzazione che assorbe l e ist i tuzioni quasi-naturali del --
l'universo d i v i ta sociale nei sistemi tecnicamente progressivi, el imina
il rappor to stor ico t r a sistema d i dominio e tradizione cul turale. A l
posto delle norme, che canalizzano la soddisfazione delle pulsioni ed in-
sieme la vietano, ma rendono anche possibile la l ibertà grazie alla rifles-
sione sul le costrizioni internalizzate, appare l a guida dall 'esterno pe r
mezzo d i st imol i . Quest i sono funzional i : i n essi non v i è niente da
scorgere. D i f ronte ad essi l a riflessione sarebbe impotente, perchè
rimbalza contro le pareti di vetro del sistema d'autoconservazione orga-
nizzato i n modo razionale rispetto al lo scopo. A questo punto l 'utopia
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