

socialisti sul la base d i model l i occidentali, e tanto p i ù l i apprezzano
quanto più scimmiottano i nostri migliori prodotti. I l massimo traguardo
per uno scrittore, un pittore, un musicista, un regista cinematografico
bulgaro, polacco, cecoslovacco, è di firmare opere che non abbiano nulla
da invidiare a Genet o Kerouac, Bacon o Pollock o Rauschenberg, Nono
o Stockhausen, Godard o Mekas. Ma sarebbe stupido scandalizzarsene:
è solo una conseguenza, e non certo delle più gravi, un'ennesima con-
ferma de l fal l imento dell'esperienza socialista i n quest i paesi. Dato
che i modi e i rapport i d i produzione del l 'Est europeo s i adeguano
sempre d i p i ù a quel l i capitalistici, giustamente s i pretende anche
l'automobile, le scarpe e la libertà di cultura.
D'altra parte, non è un caso che i l potere, i n Cecoslovacchia come
in URSS, non sia disposto a liberalizzare anche in campo culturale. La
libertà d'espressione, oggi, è obiettivamente eversiva nei confronti del
sistema, per ingenue, equivoche, arretrate che siano le ragioni soggettive
di chi la rivendica. Libertà d'espressione significa anche libertà di cr i -
tica. Tol lerando oggi una protesta tut to sommato innocua, i l potere
correrebbe i l rischio d i dover fronteggiare domani ben al tre richieste.
Nè possiamo trascurare i l fat to che, mentre i n questi paesi la realiz-
zazione del socialismo diventa sempre meno possibile, queste istanze
«borghesi » d' intel lettual i sono l e uniche forme d i dissidenza d i cu i
si abbia notizia. Auguriamoci che esse favoriscano esigenze più gene-
rose e mature d i contestazione e d i rinnovamento pol itico Esigenze,
infine, socialiste.
MINIGONNE SOVIETICHE CONTRO L'IMPERIALISMO
Da due lettere pubblicate sul l '« Unità » de l 24 settembre: « Che
cosa s i deve pensare del la decisione dell'Unione Sovietica d i orien-
tarsi verso quella medesima espansione del traffico automobilistico che
noi da tempo critichiamo nella società capitalistica? », « Ho let to sul -
1' "Unità" del 22 agosto un articolo del compagno Guerra sul la moda
aMosca, i n cui ci si compiace della ondata occidentalizzante che inve-
ste in ogni campo l'ex Paese del socialismo. (...) Ora c'è la moda (ol tre
a tutto i l resto) e i l compagno Guerra pare compiacersi che i l settima-
nale sovietico delle "Isvestia" esalti la minigonna... ».
Dalla risposta del « compagno » Adr iano Guerra: « L'automobile
dunque, così come i l frigorifero, i l vestito nato nel la nuova fabbrica
petrolchimica, è una delle scelte razionali e obbligatorie dell'economia
sovietica giunta all'attuale livello, la condizione per andare avanti, vin-
cere la competizione pacifica con gl i al t r i Paesi, aiutare meglio i Paesi
sottosviluppati, aiutare meglio l e lot te d i liberazione dei popol i ».
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