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Teologo
e forse qualcun al t ro dei qual i non ricordiamo i nomi . L ' im-
pressione più forte che davano questi eleganti, col t i , civi l issimi signori
era
d' irreal tà,
pe r paradossale che c i ò possa sembrare trat tandosi d i
persone che sono ai posti di Comando. Tut t i erano d'accordo sulla distanza
« kafkiana » esistente in I tal ia tra lo stato e i l cittadino, sulle gravissime
storture e lacune del nostro ordinamento, t u t t i d'accordo sulla necessità
di ri formare, modernizzare, razionalizzare leggi e regolamenti. Tu t t i ,
d'altronde, per modernizzazione intendevano liberalizzazione, democra-
tizzazione,
sognando d i mi t i c i model l i inglesi, comb l e pipe con cu i s i
trastullavano. Era ancor più allucinante che disgustoso constatare come
nessuno d i questi Tu t or i dei Sacri Di r i t t i del Cittadino sembrasse ren-
dersi conto che l e uniche r i forme che verranno attuate, perchè neces-
sarie per un migl ior funzionamento del sistema, seguiranno i model l i
statunitensi, cioè
modernizzeranno
e
razionalizzeranno
propr io g l i stru-
menti inquisitori, persecutori, polizieschi dello Stato (del Capitale indu-
striale e f inanziar io che cont rol la l o Stato). Possibi le — veni va d a
chiedersi — che non conoscano, non dico Adorno o Marcuse, ma neanche
Vance Packard?
Codice, pol izia, magistratura: n o n sono problemi che
c i
interes-
sano. Sono soltanto strument i del nemico d i classe da combattere. Pos-
siamo solo cercare di sfuggirl i (purché cie, non comporti, beninteso, una
diminuzione delle lotte). Qui c i preme ri levare due fat t i estremamente
indicativi: l 'atteggiamento de l PC I e l a nuova avanguardia pol i t ica
rappresentata anche dai giovani d i Bologna. I l PCI, che aveva organiz-
zato l a manifestazione bolognese del 21 maggio, dopo i sol i t i discorsi
ufficiali, i nv i ta a concludere l a parata con un omaggio al le lapidi dei
caduti della Resistenza. Dopo d i che, t u t t i a casa. Come ormai succede
sempre più spesso, un fol to gruppo soprattutto d i student i non accetta
l ' invito e decide d i continuare l a dimostrazione recandosi a protestare
davanti al l 'universi tà americana e al la sede del « Resto del Car l ino ».
Dopo gl i arresti, i l PCI non si muove. Sensibilissimo a i problemi del la
libertà di cultura, per es. nel caso di un f i lm bocciato dalla commissione
di censura (qualche ora dopo i l provvedimento censorio erano già pronte
numerose interrogazioni parlamentari, pe r non d i re del lo sdegno
del-
l'«
Unità »), i l PCI resta indifferente di fronte ad un abuso poliziesco gra-
vissimo come quello d i Bologna (non c'è solo i l fat to d i questi giovani
provocati dalla polizia, malmenati, arrestati e trat tenut i i n carcere sul la
base d i una imputazione assurda; c i sono l e violenze poliziesche dopo
l'arresto, subito denunciate dai giovani, certificate dallo stesso medico del
carcere e confermate al processo). Solo molto più tardi , per la pressione
di una certa opinione pubblica, i l PCI è costretto a interessarsene, ma i l
sub aiuto si l imi ta all 'offerta di un paio d i avvocati. Nessuna interroga-
zione parlamentare, nessuna campagna di stampa, nessuna manifestazio-
ne d i protesta e solidarietà a favore degl i arrestati. Solo nei
giorni
del
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