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pessimista, e apertamente idealizzante: ma l'idealismo e l a fiducia i n

una società totalmente diversa vengono difesi come vero realismo, come

l'unico

atteggiamento

oggi possibile. D'altro lato esiste anche i n questa

posizione una prospettiva politica, essa consiste nel tentativo esplicito

di accelerare la decomposizione interna del sistema capitalista, mediante

la creazione d i provocazioni talmente disfunzionali da condurre a una

«crisi dei valori legi tt imi ». I richiami al la trasformazione e all'espan-

sione delle dimensioni profonde della persona, i l r i f iuto del le conven-

zioni borghesi, la creazione d i una « coscienza totalmente alienata », i l

maturarsi di un atteggiamento estetico verso l'esistenza, una nuova in-

genuità verso la natura, le esigenze di contemplazione e d i meditazione

conducono i n modo logico, organico e inevitabile all'uso delle droghe

psichedeliche.

I l discorso sugl i hippies andrebbe ripreso i n al t ra sede per una

disamina p i ù dettagliata. Qu i può essere ut i le, piuttosto, soffermarsi

per una digressione tecnica marginale ma significativa: l a faccenda

delle droghe è infat t i uno dei mol t i punt i che vanno chiar i t i e demi-

stificati allo scopo di far pulizia di quei pregiudizi emotivi che ci impe-

discono d i giudicare serenamente g l i hippies e la loro confusa proble-

matica. La marijuana (o hascisc), con l'LSD, la mescalina, l 'STP ( i co-

siddetti allucinogeni), sono l e « soft drugs », o farmaci psichedelici.

L'unico pericolo veramente serio che comporta l'uso di queste sostanze

è quello d i essere messi i n carcere per i l fatto d i tenerle i n casa o d i

farne uso. Esse possono venir considerate quasi innocue i n senso asso-

luto, e senz'altro innocue se paragonate all'alcool o solo al tabacco. Non

danno assuefazione, non producono danni organici degni di rilievo, non

inducono quasi mai (a differenza degli alcoolici, degli anfetaminici come

la simpamina, e dei barbiturici, t u t t i di ffusi e purtroppo sempre p i ù

diffusi anche i n I tal ia) disturbi psichici duraturi ; non è provato che

conducano all 'uso dei ver i stupefacenti, (anzi , t u t t i i dat i sembrano

dimostrare i l contrario), non determinano torpore, nè ottundimento del

senso morale; non hanno alcun effet to afrodisiaco, non r isul ta che

abbiano mai prodotto stati euforici o di fett i di critica tal i da facilitare,

ad esempio, imprudenze d i guida. Si aggiunga che la loro economicità

(per la marijuana) o faci l i tà d i fabbricazione sintetica ( pe r l 'LSD) e

la loro straordinaria diffusione i n alcuni paesi rendono praticamente

impossibile i l compito repressivo della legge, nelle nazioni anglosassoni

la marijuana si fuma i n pubblico e all'aperto e i l commercio dell'LSD

è quasi universale f ra g l i studenti. Attualmente è i n corso, sia negl i

Stati Un i t i che i n Gran• Bretagna, una vasta campagna sostenuta da

nomi molto not i della medicina, della psichiatria e della farmacologia

per sottrarre queste sostanze ai rigori delle leggi sugli stupefacenti. Per

la marijuana, che senza dubbio è l a p i ù innocua, v i è g i à qualche

speranza.

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