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indifferenza, i n ul t imo apatia e distacco ( « withdrawal »); l a guerra

stessa, la guerriglia, determinano un nuovo sentimento di vulnerabilità

e di paura inespressa, i l ri torno al manicheismo anticomunista (avver-

tito ora con un misto d i aggressività e d i impotenza) ma soprattutto

uno stato psicologico d i « preparazione al la guerra », d i « attesa del -

l'aggressività » che i n def ini t iva è perf ino capace d i cancellare ogni

dimensione umana del t imore della morte per sè e per i propr i f igl i .

Questa situazione d i profonda lacerazione costringe a rinunciare al la

critica e alla formulazione di valori etici in un nuovo inseguimento del

consumo e degli svaghi privat i , come unica droga ut i le a mascherare

una profonda depressione psicologica interiore. Ciò significa una forma

di follia: ma a differenza che negli psichiatri organizzatori del congresso,

i quali definiscono la guerra del Viet Nam una follia collettiva del capi-

talismo, si ha in Henry una chiara visione della logica del sistema e del

carattere « necessario » del la repressione bellica. D'al t ro lato i l fat to

stesso che questa logica dell'imperialismo determini nei ci ttadini ame-

ricani una serie di distorsioni psicologiche sempre più gravi non esclude,

ma conferma la possibilità che i l sistema possa venir contestato a partire

dalla presa d i coscienza del la sua inumanità psicologico-culturale da

parte degli intel lettual i p i ù consapevoli. Si ha qui , nel la posizione d i

Henry, un tipico esempio di « soggettivazione precoce » d i un problema

politico incompletamente esaminato. Questo ragionamento l o conduce

infatti i n modo del tut to logico a esprimere la fiducia che una nuova

«educated upper middle class » possa formare i l nucleo d i una conte-

stazione suscettibile d i smuovere l a macchina del potere. I l suo d i -

scorso cade ovviamente proprio sul punto sollevato con tanta chiarezza

da Carmichael, cioè sulla formazione di un potere rivoluzionario; tutta-

via ho avuto l'impressione, anche parlando con giovani americani poli-

ticizzati, che esista nelle università e nei giovani statunitensi un poten-

ziale non trascurabile d i contestazione, che prende coscienza d i sè

proprio a part i re dal le assurdità psicologico-c.ulturali del la « way o f

life » americana. Secondo una opinione che pare abbastanza diffusa,

non solo i l processo psicologico neocapitalistico di integrazione comincia

a creare assurdità non più riassorbibili ( e percepite p i ù chiaramente

a l ivel lo giovanile-borghese) ma i l progressivo estendersi della coscri-

zione militare dai ceti meno abbienti a quelli professionali tende embrio-

nalmente a catalizzare la coscienza del divario fra la cecità politica dei

«cittadini » e l'appello a una nuova responsabilità mi l i tare ne i con-

fronti dei paesi stranieri.

I l problema generale della presa d i coscienza viene del resto esa-

minato con acume anche da Goldmann i n rapporto al la cr i s i del la

presa di coscienza del proletariato e alla crescente importanza del pro-

blema della reificazione. Secondo Lucien Goldmann, la tendenza attuale

di sviluppo della situazione dell'uomo nella società capitalista è caratte-

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