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di eccezionale valore a tut t i i presenti (« The hippies and pol i t ics », 22

luglio). A quest 'ul t ima m i r i f e r i r à i n buona par t e ne l l e r i ghe che

seguono.

Che cosa siano gl i hippies è grosso modo già noto a tut t i . Si trat ta

di giovanissimi americani che lasciano le loro famiglie, r i f iutano d i lavo-

rare, s i aggregano i n col lett ivi tà, predicano i l buddismo Zen, l a non-

violenza, l a non integrazione, l a tolleranza, l a non cooperazione e i l

«dropping out », la « politica dell'amore » contro la pol itica dell'odio, la

resistenza passiva, l a demistificazione de i valor i cul tural i borghesi; g l i

hippies si siedono i n terra, gettano f ior i , vestono i n modo stravagante,

vivono i n modo straordinariamente frugale, s i drogano, ecc. Tu t t o ciò

non è mol to, per capire i l signi f icato sociologico e pol i t ico d i questa

opposizione giovani le che, specie su l l a costa occidentale deg l i St a t i

Uniti, ha assunto vere e proprie caratteristiche di massa. Probabilmente

sarebbe ut i le distinguere, nel movimento hippie, un'or igine colta, ar t i -

stica, d i bohème ( i beats, con le f i l iazioni beatniks, hip, hipster, ecc.) e

un'origine mol to più giovanile e recente, per taluni aspetti meno indi -

vidualistica e letteraria e p i ù cosciente de l propr io signi f icato conte-

stante.

Secondo Schechter, l'atteggiamento degl i hippies è l 'unica risposta

coerente a un sistema che tende a integrare e inglobare ogni possibile

contestazione: poichè la società capitalistica riassorbe i n se stessa ogni

opposizione politica, rafforzandosi anzi dialetticamente man mano che

l'opposizione trova nuove forme di lotta, l 'unica controproposta possibile

è una denuncia d i t ipo nuovo della pol itica i n se stessa. Solo i l « Black

power » è fuor i dal sistema, negl i Stat i Uni t i , così come lo sono, forse,

piccolissimi nuc lei d i r ivoluzionar i bianchi : u n a scel ta p i ù radicale

impone però l a negazione dei valor i stessi su cu i s i fonda l a società

occidentale. Non solo i sindacati, i part i t i , i moviment i d i dissenso « ci-

vile » sono d i fat to funzional i a l sistema, ma anche l e stesse organiz-

zazioni d i opposizione violenta e r ivoluzionar ia r ischiano d i por tare

acqua a l mul ino del la macchina oppressiva, sia perchè conducono ad

un rafforzamento dei reazionari, sia perchè combattono i l sistema ne i

termini stessi che quest'ultimo ha stabi l ito come val idi . L' istituzional iz-

zazione organizzativa d i una opposizione può essere una forma d i inte-

grazione, e prelude a l suo riassorbimento i n una dinamica societaria

globalizzante. La premessa ad ogni opposizione veramente val ida è dun-

que non solo la non-cooperazione, ma l a creazione d i valor i veramente

contestanti: l ' individual ismo, un nuovo anarchismo, l a f rugal i tà (come

rifiuto s ia del la produt t ivi tà che del l 'etica de i consumi), l a « politica

della vi ta » contro la « politica del la mor te », l a ricerca d i un « atteg-

giamento estetico » i n contrapposizione al l 'e atteggiamento prat ico ». I l

richiamo a Marcuse ( e i n parte a Norman Brown) è, a questo punto,

inevitabile e esplicito. La filosofia hippie è al tempo stesso decisamente

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