

«apparato di potere » che controlla Fintiero processo. L'incremento delle
contraddizioni della società borghese produce dunque, contemporanea-
mente, un aumento della violenza oppressiva ( « suppression ») e della
manipolazione e integrazione delle coscienze.
Al momento attuale, i l compito dell'opposizione interna è essen-
zialmente politico, non culturale, e implica un impegno personale, un
rischio nel mondo della repressione e della violenza. La contestazione
al potere non put, che venire espressa come lotta di classe. Eppure gl i
intellettuali hanno, i n questo contesto, u n compi to ben preciso da
svolgere. Qui Marcuse è molto cauto e anche pessimista: i l ruolo degli
intellettuali è molto limitato, non v i è i l modo d i aspirare a un vero
compito rivoluzionario; i n più, g l i intel lettual i sono ancora relativa-
mente disimpegnati e l iber i ( i n quanto innocui al sistema); non sono
collegati f ra loro, vengono divisi dai gradi diversi del la loro servi tù
e partecipazione al potere. (Marcuse ricorda, a questo punto, la nuova
e p i ù grave responsabilità del la psicologia e del la psicoanalisi come
strumenti, sempre p i ù necessari, d i manipolazione del le coscienze).
Malgrado ciò, spetta proprio agl i intellettuali e agl i educatori un ruolo
«preparatorio », « catalizzante », i n vista d i nuove esigenze rivoluzio-
narie. L o svi luppo stesso del la tecnologia, l 'evolversi del la società
capitalista hanno già frantumato l'etica tradizionale intesa come mora-
lità soggettiva d i t i po crist iano-ascetico e come spinta produt t iva-
aggressiva, e impongono una revisione al concetto tradizionale di r ivo-
luzione: non p i ù u n semplice affrancamento dall'oppressione, ma l a
creazione di nuovi valori, d i un uomo nuovo, d i una prospettiva total-
mente diversa, che preluda al capovolgimento radicale del sistema, al la
liberazione da tutte le sue violenze. La totalità di questa nuova prospet-
tiva culturale è oggi necessaria, pe r non ricadere nuovamente negl i
stessi meccanismi d i oppressione, ma è anche possibile per l'assurdità
evidente e la raggiunta inut i l i tà del
principio d i prestazione ( «
perfor-
mance principle ») che ha presieduto all'ascesa del mondo tecnologico.
Secondo Marcuse, l e rivoluzioni sono state f i no a d oggi puramente
quantitative e in un certo senso preparatorie: ma dal céntro del capi-
talismo maturo è possibile passare, per un rovesciamento e una presa
di coscienza necessari, a quella rivoluzione qualitativa che f u già nel
pensiero di Marx.
L'educazione deve quindi essere restituita al suo significato politico,
ed essere educazione rivoluzionaria i n un senso nuovo. La vera l ibe-
razione è « convergenza d i tecnica e arte, lavoro e gioco, regno della
necessità e regno della l ibertà », i l rischio che è necessario correre è
quello d i predicare una società socialista come società utopica, basata
su di una coscienza nuova: la liberazione dalla brutalità, dalla stupidità
e dalla bruttezza è a l tempo stesso precondizione e meta d i un t ipo
d'uomo « biologicamente diverso ».
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