

Questepotrebberoessere le « variazioni » al tema riproposto dal Timpa-
naro. Esse, come si vede, si muovono largamente in appoggio alla sua posi-
zione,anchesevorrebberoaccennareche il discorso — qualora rimanesse anco-
rato alla solaaffermazione e difesa del « materialismo» — rischierebbe di dive-
nireveramente, e forse proprio in sensomarxiano, metafisico.
MassimoAloisi
MARZIO VACATELLO
E' veramente materialistica una teoria che scopre i l radicale condiziona-
mentodell'uomo da parte della società, o il materialismo implica piuttosto che
questocondizionamento sia visto sempre comemomento di una più decisiva
ecostante dipendenza dell'uomo dalla natura? Questo è secondo me il punto
centrale della critica di Timpanaro al marxismo. Perche, con tutte le precau-
zioni del caso e nonostante i l suo schieramento politico, Timpanaro si pone
fuori del marxismo e lo chiama in causa, al tribunale filosoficodelmaterialismo.
Ma di qualematerialismo?
Il suo autore è Leopardi, e il suo punto di partenza la saldatura materia-
lismo-pessimismo da lui operata e tenacementeespressa in prosa e in rima.
Pensonecessario esplicitare questo presupposto culturale delle posizioni di
Timpanaro per comprenderle in tutta la loro portata. Quando Timpanaro
insistechematerialismo significaconcepire l'uomo come passività nei confronti
dellanatura, bisogna tener presenti, oltre alle considerazionignoseologiche,anche
esoprattutto quelle etiche. Passività significa in questosenso impotenza del-
l'uomo a realizzare la propria felicità, significa che l'uomo è per natura posto
inuna condizione di eternoscacco.
Oraquesta è evidentemente una caratteristica della utilizzazione leopar-
diana del materialismo, una sua originale interpretazione del sensismo e mate-
rialismosettecentesco. Ma la componentepessimisticanon è affatto indispensa-
bile a quest'ultimo. Timpanaro risponderàche Leopardi è stato più coerente nel
trarre le ultime conclusioni d i una considerazione realmente materialistica
dell'uomo. Ma è possibile un computo dei beni e dei mali che provengono
all'uomodalla sua dipendenza dalla natura? è un problema teorico formulabile
cercare di sapere se è più coerente Leopardi o Stendhal, il quale, partendo da
unugualeattaccamento per il materialismosettecentesco, arrivava a una visione
delmondodel tuttoopposta? In realtà una similediscussionenonpile, noncadere
nelgenerico e nell'arbitrario, in quanto (non a caso di tratta di due scrittori) le
valutazioni teorichesonoinseparabili da un atteggiamento emotivo nei confronti
della vita in generale.
Questadimensioneassiologica, che è presente nel discorso di Timpanaro
senzavenire affrontata apertamente, è responsabile, io credo, di alcune sfuoca-
ture. Certo la sua critica al marxismo, proprio perchè formulata in modo indi-
retto, èmolto più circostanziata e agguerrita, e solleva dei problemi molto impor-
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