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I L D I B A T T I T O

SUL M A T E R I A L I S M O

MASSIMOALOISI

Ho letto anch'io con vivo interesse l'articolo di Sebastiano Timpanaro sul

n. 28 di questi « Quaderni Piacentini ». Direi che in linea generale, e per ciò

che mi riguarda, i l bilancio tra consensi e dissensi si chiude largamente a favore

del consenso.

Innanzi tutto mi piace che sia stato sollevato l'avvertimento (che alcuni

commentatori, forse già perduti alla battaglia, definiscono quello di un isolato)

della gratuità delle operazioni « ideologiche» che si sono acclimatate — nella

generale smania di riprendere ciberneticamente i l proprio e più vero assetto

culturale di fondo dopo la crisi che abbiamo esperito — nel campo, ahimè

così poco fertile, della speculazione marxistica. Mi piace la franchezza con cui

l'autore denuncia le sotterranee o scoperte vene idealistiche che nutrono molte

delle correnti di pensiero contemporaneo, quelle correnti che oggidi colorano o

adornano i l marxismo « militante » (nella riserva). Non sempre apparirà giusto

che la deriuncia sia così diametrale e non sufficientemente modulata, ma ci

voleva. Mi piace infine i l linguaggio, vivaddio così semplice e schietto di fronte

agli ermetismi pluristratificati della moda, i quali vorrebbero in fondo sottinten-

dere che Marx, nel confronto, si capisce tutto.

Conformemente a quanto ho pubblicamente qualche volta espresso, sono

d'accordo col Timpanaro su alcuni punti fondamentali che qui cerco di rias-

sumere:

1) si può comprendere come sopra a tutto per Marx la storia dell'uomo si

identifichi essenzialmente con la storia delle società umane. Per i marxisti ita-

liani la questione ha una giustificazione meno nobile ed è quella che i quadri

intellettuali più attivi nel periodo della spinta alla spuculazione teoretica erano

(esono) direttamente o indirettamente, con amore o con odio, di origine crociana.

2) Sta di fatto, dunque, che con l'uomo la « storia » diviene altra cosa dalla

«storia naturale » e che ci si può benissimo mettere daccordo nel considerare

«storia », qualitativamente, solo quella dell'uomo e dall'uomo scritta.

3) Ma i l problema della saldatura t ra una storia della collettività delle

persone umane o storia vera e propria o storia

tout court

e la storia naturale

dell'uomo o « antropologia evolutiva » è di grande momento, anche perchè è

un problema regolarmente negletto.

4) Crociani e molti marxisti italiani su questo sono d'accordo: sul conside-

Dopo gli interventi di G. Jervis (n. 29),

F.

Baranelli, F. Ciafaloni e

P.

Cri-

stofolievi (n. 30), provocati dal saggio d i S. Timpanaro (n. 28), pubblichiamo

quelli di M. Aloisi e M. Vacatello e la replica finale di Timpanaro.

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