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rare l'uomo come già dato, essere ineffabile che si trova su questa terra bello

efatto, emergente gratuitamente da uno spazio morto (e a questo ritornante),

assolutamente indegno di considerazione analitica i n quanto spazio dei non-

valori, o solo degno di contemplazione trascendente per coloro che ne abbiso-

gnano. E quando si dice l'uomo come già dato, si intende, naturalmente, dato

comecoscienza, come io percepiente, volente e operante: i l che è senza dubbio

legittimo ma solo quando sia accettata una determinata definizione di storia.

5) Per un marxista scienziato la « coscienza individuale », e quindi tutto

quel che ne consegue, ha, sì, una sua storia sociale (è cioè i l prodotto di una

determinata società), ma ha anche una sua storia biologica: storia biologica che

non ci viene imposto di ricostruire (e sarebbe ovviamente cosa di una difficoltà

estrema o addirittura impossibile) sui documenti della evoluzione biologica,

ma che sarà possibile in ogni momento rintracciare (se escogiteremo la meto-

dologia opportuna) ogni volta che nasce e si sviluppa nel mondo un nuovo

essere.

Non c'è dubbio che ha ragione Timpanaro qaundo ritiene che i l disinteresse

verso questo arduo ma immanente problema anche da parte dei marxisti è un

reliquato idealistico (variamente giustificato allegando le impellenti esigenze

della prassi). La saldatura dialettica fra « storia naturale della coscienza », sia

comeprocesso generico e generalizzabile, sia come processo specifico per i sin-

goli individui, e la storia sociale, cioè delle persone e delle collettività, si pro-

spetta come un punto nodale della ricerca in questo senso, e fin da ora appare

chiaro che tale saldatura non è solo da rappresentarsi come un crinale fra due

mondi, tra un prima ed un poi, nel senso che possa valere la romantica analogia

tra la crisalide e la farfalla, bensì — e ancor qui sono d'accordo col Timpanaro

si ripropone teoreticamente ad ogni istante, poichè non vi è mai una coscienza

che non mutui la ragione stessa del suo determinarsi

anche

dal fondo fisiologico

dell'individuo cosciente.

SI, è possibile che la nostra scienza arriverà a individuare come e a qual

livello della gerarchia strutturale-funzionale dell'organismo animale-umano s i

determini un

relativo

svincolamento della serie dei processi che realizzano i l

fenomeno che chiamiamo autocoscienza da tutta un'altra serie di fenomeni che

sono più propriamente definibili come fisiologici. Uno schema cibernetico del

cervello può prevedere questo nuovo tipo di omeostasi (che può persino conser-

varsi anche

contro

e a spese dell'omeostasi somatica). Ma lo svincolamento sarà

sempre, come si diceva,

teoreticamente relativo,

poichè, appunto come in qual-

siasi macchina, non si danno, nella sezione di universo che conosciamo, « fun-

zioni pure », nè macchine (cioè organizzazioni materiali) che si estenuinino

evanifichino integralmente in un prodotto immateriale.

6) Ora qui si colloca appunto i l problema centrale riaperto dal Timpanaro

(problema veramente essenziale, a mio parere, per uno scienziato marxista; direi

anzi per ogni scienziato conseguente): la scienza biologica moderna sempre più

nettamente ed efficacemente procede con una metodologia meccanicistica (vedre-

mo ora brevemente di che specie di meccanismo si tratta) e si può dire che ha

ormai eliminato ogni nostalgia verso le inclinazioni ineffabilmente vitalistiche)

oanche soltanto « biologistiche », i l che è lo stesso, almeno nella più comune

accezione.

Il meccanicismo attuale è certamente meno « rozzo» di quello del passato

almeno sotto certi aspetti m a allo stessomodo onde un calcolatore elettro-

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