

nico lo è di un pallottoliere. I l grande salto qualitativo che la descrizionemecca-
nicistica degli organismi viventi ha subito negli ultimi tempi è dovuto allo svi-
luppo della teoria della informazione e dei sistemi autoregolati o cibernetici.
Proprioquesto nuovo apporto teorico (matematico) — sperimentale ha per-
messodi liquidare concettualmente ogni relitto vitalistico, tanto che si proget-
tano — e in piccola misura già si realizzano — « macchine» che compiono
operazioni simil-biologiche.
Gli organismi viventi suggerisconomodelli costruttivi della meccanica
(elettronica) cibernetica e a loro volta lo studio delle prestazioni di siffatte
macchinepuò illuminare la « struttura»biologicasottesa a determinate funzioni.
Con l'avvento della così detta « biologiamolecolare» i congegni del mec-
canismobiologico si sono precisati e si vanno precisando fin nelle loro più
minute strutture e talora può persino accadere che una mole cospicua della
organizzazionegerarchica (e persinol'organismo intero) sia tutta sotto il controllo
di un solopiccolissimo « ingranaggio»molecolare.
Ma nè la finezza cibernetica delle macchinebiologiche, nè la peculiarità
delle strutturemacromolecolari implicate nei congegni più sottili ed elementari
possonopretendere di attenuare la rappresentazionemeccanicistica che un bio-
logocontemporaneodeve dare degli oggetti del suostudio. Anzi, le indicazioni,
peraltrooggi ancora imprecise e sotto giudizio, della dipendenza di alcunepossi-
bilitàmnemoniche e di capacità di apprendimento da «sostanze» (cioè mole-
cole) prodottesi durante l'esercizio funzionale e
trasferibili anche
a
soggetti
nonprima esercitati
ci riporta senz'altro al materialismo del tipo « volgare»
equasi,
mutatis mutandis,
alla bella epoca del « pensierocomesecrezione del
cervello»!
7) Va subito precisato che allo stato attuale della ricerca questo indirizzo
sperimentale e conseguentemente — almeno per i l ricercatore meno incline
allameditazione — la relativametodologiaconcettualesonoacquisizioni inalie-
nabili, pena la paralisi. I l meccanicismodellamigliore fisiologia del secoloscorso
edella prima metà di questosecolosi è ora fusocon il meccanicismodel biochi-
mico; la meccanicabiologica è ora estensibilemetodologicamente a tutti i livelli
dellostudio, corrispondenti ad altrettanti livelli dell'organizzazione dei viventi.
Varieràsolo il tipo di macchina, il tipo di modelloche si adotterà per la verifica.
Anchenelle scienzebiologiche le previsioni sono ormai largamente possibili e
dovesono costatabili degli scarti, essi dipendono, prevedibilmente, dalla com-
plessità e talora dalla fragilità deimeccanismi.
8) Fin qui si tratta, dunque, di un appoggio specifico quale sommaria-
menteposso dare alle argomentazioni del Timpanaro. Un materialismo fonda-
mentalmente « adialettico» domina la scienza e fruttuosamente. In che senso
ein che misuraessoperò sia da definirsi « adialettico»sarebbe da precisare:
nonche il pensierobiologico non riconosca, ovviamente, i l continuo mutarsi
dellefenomenologie, il loro continuo trasformarsi le une nelle altre col variare
dellecondizioni ambientali, la capacità di modificare anche per via biologica
questestessecondizioni ambientali e via enumerando. Se questo è dialettica,
allora tutta la natura studiata dalla scienzamoderna da Galileo in poi sarebbe
natura dialettizzante. Ma ovviamente tale approdo non sarebbeconclusione di
alcunchè,poichènon è che una costatazioneempirica; nè, in fondo, una siffatta
costatazioneavrebbemeritato gli sforzi interpretativi di un FedericoEngels o le
polemiche di un Lenin.
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