

eccezioni , per quanto ogni tanto ci si ri esc a. In lcinpi com e gli
uttuali pri 1na di avvicinare una pcr so_na nu<_>Va_, occor~·e usa~·c
la nrnssima prud enza e ca~tela ; lo sptona gg10 e ora diffuso
111
tutt i o-]i a1nbienti 1Tiovanili (in particolar e in qu elli univ ersi–
tari
I
t""chè la difficl e~ za rco-na sovrana nei rapporti che
i
giovani
han ·n'o tra loro e con pcrs"on c di altra generazion e. l\1:olti di un
livello sup erio re a qu ello dei loro _coeta'_'ei, no? \>ossono ess?re
soclclisfatti d all e vari e elucubra,wm
d1ttatonah,
corporativi–
sti che ecc.; sono nau seati dal servilismo e dalla piatta cortigia–
neria che 1·eg nano ormai dovunque in Italia , sentono tutta l'in–
suffi cienza di un regi me il qual e non ti ene conto ciel fatto che
le Naz ioni vivono dei secoli e che percio' la loro struttura po–
liti ca
11011
puo' esse re in funzion e della vita di un solo indivi–
du o. ~folti di qu esti giovani sono pero' rima sti isolati ed
è
cer–
to che la loro oppo sizion e potr ebbe div entar e più attiva se
ess i fo ssero in contatto con altri e si senti sser o appo ggiati acl
un vasto movim ento diffuso in tutt a Italia.
Ho seguito con grand e simpatia i timidi tentativi che
gruppi di giovani int ellettuali cercano cli compi ere per affer-
1.narsi e p er divulgar e id ee contrarie all'attuale stato di cose e
rifer ent esi agli ideali cli libertà e di democrazia. Non
è
qui
il caso di specificar e, ma se uno scorr e con cura le pubbli ca–
zioni avvenute in Italia durante que sti ultimi 3 o 4 anni e le
rivi ste nelle quali si fa qualco sa di più serio che adular e il
Du ce, vedrà co1ne lenta111ent e si venga formando una nuova co–
scienza e co111esempre più grande diventi
il
nu,n ero di coloro
che sono in sofferenti dell 'a ttu ale dis ciplina.
Ne i confronti dei giovani non bi sogna neppure dim enti–
car e
il
gra ve p er icolo a cui va in contro il fa scismo e che al•
cun e ri viste con1e
«
Critica fa scista
>>
hanno già seg nalato. E '
not o come nel
1922
il
fa scismo si sia pr ese ntato com e un movi–
m ento cli giovani che rivendicavano
il loro po sto al sole. Gli
anni sono pa ssa ti, gli uo1.nini sono rima sti ed i giovani del
1922
sono diventati individui
di età n1atura che non hanno nes~
sun a intenzion e di cedere i loro po sti ai più «iovani e ch e
anzi difend eranno contro qual sia si assalto le l~ro po sizioni.
Sarft fatal e 1_1ercio'
il
contra sto tra le nuo ve generazioni ch e
Yorr anno salir e e qu ell a attualm ent e dotuinant c ch e non vorrà
scei~dere. ç!uel]~ sarà il 1nomento opportuno p er indurre
i
gio•
vani a sclu er ars1 nettmn cnte contro il di spoti smo .
I n compl esso nell 'It alia central e osserviamo che mal«rado
il b? sso liv ello cli educazione dell a generazione tra i
20 ;
i
30
a_nn1.ma1~rado la sua ignoranz a ed arrivi s1110, già si vanno de–
l1ne.:u_1do
1
germ~ di un 1novi01ento che porterà senza alcun
clul!l"o acl una npr esa dello spirito demo cratico. Quando cio'
sa r a. nessuno pno' sap ere ; il r egitn e è tahn ent e poco solido
ch e nna qualsiasi scossa un po ' violenta puo' farlo cadere ; 1na
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