

un scmJ)lice sdegno , momentaneo, talvolt a vio lento, spesso sm cen ssnno ,.
cont ro una brutalit à e una violenza che direttame nte toccava . A bb on•
dava no i censori , i qu ali non si rend eva no conto che un o stato di cose
ingiusto può benissimo perpetra rsi ; qu elli che voleva no colpire
il
ma ]e ,tlla radice, spegnend o in sè stesso ogni motivo di ri sentim ento
pe rsonale erano pochi. Una cosa Lussu ha dim ostrato in confot ab ilmente
in qu este pagine ; la relativa buona fede e la pe rf etta turpitudin e mo –
ral e dei delinqu enti che abb ando narono l'It ali a alla reaz ione, senza pre –
vedere ]e conseguenze, e poi success ivamente si adattar ono, e an cora si
credettero in bu ona fede. Ci sono dell e pa gine di Lusso sull a psicolo–
gia dei generali , di certi ex-combatt enti , di certi ambi ent i di corte, che
ha nn o una rara potenza dimostrativa. I rit ra tti di Ga nd olfo e di De Bono
sono ind ime nti cabili . Vale
1a
pena di citarli.
«
lo
lto avuto più volt.e occasione di noi.are
che
parecchi generali
hanno una sensibil ità del tutto particolare. Di fronte alla strage di dieci
reggim enti possono riman ere freddamem e imp assibili
;
ma se
fo
sen–
tono rievocare con
w i
tantiuo di letteratura, se
ne
commu ovono fin o olle
lacrim e.
li
generale De Bono si portò agli occhi
il
fazzoletto. Egli pian –
geva .
l o
rimasi stupe/atto.
E'
da escludere che egli fingesse.
E a
che.
scopo di fronte
n
me
?
•.•
«
D'ora innan zi, tntt i <lcbb ono essere uguali di front e alla
legge .••
Parole del Gene rale
Dc
Bono
!
»
«
...
La sera, prima di partire, un deputato di Torin o mi riferiva
la strage !wve,rnw nella sua città, la notle tra
il
18
e
il
19
dicembr e.••
»
E
i
discor si di Gand olfo :
cc
Voi dite che le lib erlà politi che sono min accÌ<lte
!
ebbene,
en•
trate ·voi nel fascismo
e
le di/e1ulerete. Voi sarete i padroni dell a titµ a–
zicm e. lo consegnerò nelle vost re mani i fascisti
e
voi
ne
farete
quel c/rn
vo lete. I veri fascisti dovete essere voi .
»
Un simil e m odo di parlare foceva impr essione :
così Lu ssu pmt–
tegg ia i discor si di c1uesto valentu omo, e in que sto comm ento si rias–
sum e
il
sale del suo lib ro e
il
senso dell a sua condanna . Qu esta visio–
ne tutta morale della tra gedia italiana e isolan a pu ò non esser compr esa
da c1ui1lcuno che rimpr overe rà a Lussu di condann are in modo tropp o
generale i capi del moviment o di resistenza al fascismo, qu and o d'alt ra
part e era qua si fatale
il
loro err ore : per
il
fatto che le for ze dello
stato (esercito, poli zia, pr efettur e) pur esse nd o complici del fascismo e
in man o ad esso affettavano ancora (e conservavan o all 'occ hi o dei più )
una cer t'ari a di apoliti ca imp arzialità . La pro va di qu esta certa fatalit à
è che persino gli avve rsari più determin ati del fascismo (in Sar degna i
comp agni cli partit o dell'autore, abi tuati dall a loro ri vendi caz ione au–
tono mi sta e repubbli cana aH'idea di un'azione anti slatale) si determi –
narono a firmar e treg ue o paci che assicur assero 1a mutu a lib ertà. Ma
Lu ssu, soltolin eand o p iutt osto le viltà che le resistenze, e ferm ando si
sul contegno personale dei capi ha volut o riafferma re l'imp or tanz a della
resistenza indi vidu ale, dell'inventi va coraggiosa, che nel sopr assalto di ri–
volta trova i prin cipi de lla az ione avve nir e.
Un'altr o elemento che giustifica l' aspe tto caratt eristico del libro
è
il
fotto che jn Sard egna , come, mi pa re, in tutt o
iJ
mezzogiorn o, il
fa–
scismo non si prese ntò come imm edi ata reazio ne di classe, nè monopoli zzò
il
naz ionali smo e
il
combatt enti smo. L'esistenza di un fort e nucl eo di
ex-comb attenti auton omi sti e patrioti , a fond o democratico e con quadri
contadini o pi ccolo -Lorghesi, la minor evoluzi one economi ca destina–
vano
il
mezzogiorn o e le isole a essere con siderati come un terr eno di
conqui sta o di corruzi one. Ciò spiega perchè
il
rivoluzion ario isolan o.
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