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Stara cc. ma, lut cercato di prev enirli e di suscitarli, per appct–

rir gli s'ubito in vest:e di benenierito e zelctnt e esec utor e d' or–

dini . Si ebbero così le persecuzioni al prof. Lombardo-Radic e,

non

d'

ctltro reo che d'aver taciuto, in una suct rivista tecnico,

le glor ie d el regini e in ntate ri a scolctstica

-

seg no evide nt e,

secondo il prof. Ercole, di un 'inammissibil e disapprovazione.

Intan to il prof. Ercole sotto pon eva a revisio ne i libri

clctssìci che sono lett i nelle scuole . A l

«

N iccolò de' Lapi

»

di

J\llassim o d'Azeg lio era sostituita , lct descrizion e d'una crociPra

aeronauti ca di Italo Balbo. Erano esp ulsi gli Evangeli (per far

pi ace rt"'ai pr et;i, i quali non mnano che il Vangelo vada

in i

memo cli chi non

è

catec hi sta, il

«

Contratto Sociale

»

di G. G.

Rou sseau, i

«

Limit i dello Sta to » cli Gugli elmo di Humboldt

e il

«

Br ev iario d'Estetica » di B enede tto Croc e. E, a propv·

sito d el Croce, il prof . Ercole invi tava contem.por<tnecunent c

le bibliot eche deg li istit uti scolast ici italiani a cessare l' ab,

bonctm ento ulla, « Critica ». Parini ent i egli sottopon evu u

scru .–

tinio tutto ciò che fu scritto negli ult im i du e ,inni dai prof es–

sori : quali hanno pr estato giuram ento : sempr e nella speran–

za di offrir e nuov e vi ttim e al segretario del P.N.F . Potr ebb ero

inv<>cPri<>ntrar e nel quadro delle iscrizioni più

o

1neno co ctt–

te al P.N. F.

le

«

pr essioni

»

esercitat e sugli ins egnanti in qu e–

st'ultimo anno , se il prof. Er cole, non avesse tolto gli incarichi

d 'insegncanento uni ve rsitario cii do centi non tess erati : in tcil

1nodo erano silenziosu1nent e elini intiti dctlle scuol e sup eri ori

itaUan P pur ecc hi uoniini valorosi e probi.

Mli,

le

«

fat iche d'E rcole» non son terminat e. Con spiP ,

tato rigore si

è

1nesso a distruggere gli Ist ituti storici e a scom.–

pi gliar e le Accade mi e dell e vari e regioni d' Italia , col pr etesto

ch e eleggeva no ancora da sè gli studiosi, ch e dov ev ano gui–

darl e. E si

è

ve rifi cato , per ese mpio , il buffo caso che, nella

dir ezion e della Soc ietà per

la

storia del Risor gim ento , a

ztonu'.ni di scienza p rovati, e di grand e reputa zi on e, sia

stato sostit ut o il cont e di Val Cismon ,

il

qual e, dopo

essersi prodotto nel recent e congr esso di Br esci a, clett r,

ora le nu ove norme di qu ella che egli chiama

la

«

m e–

todolo gia storica

».

Ecco il risultato più ori ginal e dell e su e

medita zioni , com'è rnccolto dall '« Italia L ettera ria » del

17

set•

tembr e

1933 :

«

Conf esso che un libro di storia compo sto

esclusivmn ent e di filze di documenti giusta ppos ti, non sceve,

rat i e inve rati da una criti ca penet rant e e pazi ente, non rieln–

borati , non rivissuti idea lni ent e dallo sto rico che in sè riconi–

pi il pro cesso storico , lo conside ro un

n1attone

senza iniportan–

za. Coi 111attoni

-

pro segue argutam e,it e

-

si costruiscono ,

è

vero gli edifici. Ma occorre che ci sia bene l'opera di un ar–

chi~etto che realizzi , da un pesant e a1nniasso di niat eria , una

op era cl'arte

».

Per accogliere con più fa cilità siffatti perso/

naggi, le Accade mi e di scienze, lett ere ed arti, ch e ric eve ranno

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