

WOOLF
prio come un poeta poteva adoperare tutte le sue forze sopra un
paio
di
forbici e una ciocca ricciuta, così l'aristocratico, sicuro
nel proprio mondo e nei suoi valori, poteva mettere in cart a
leggi precise per l'educazione del figlio. Vi era anche, in quel
mondo, una certezza, una sicurezza di cui noi siamo privi.
Possiamo
oggi
leggere le lettere di Lord Chesterfield senza ar–
rossire, o, se mai, arrossiamo nel secolo ventesimo alla lettura
di
passaggi
che non producevano in Lord Mahon disagi di nes–
suna specie.
Quando le lettere cominciano, Fili ppo Stan hope, figlio na–
turale di Lord Chesterfìeld e d'una istitutrice olandese, era uu
fanciullo di sette ann i. E se qualc he cosa abbiamo da lamen–
tare contro l'insegnamen to morale del padre;
è
il suo livello
troppo alto per così tenera età. • Torniamo all'oratoria, o arte
di ben parlare, che non dobbiamo mai perdere interamente di
vista
»,
scrive il Lord al fanciullo di sette anni. • Senza di essa,
un uomo non può figurare in parlamento, o nella Chiesa, o nella
carriera forense •• continua , come se il fanciullo pensasse già
alla propria carriera. Sembra invero che la colpa del padre, se
colpa si può chiamare, sia ln stessa che hanno in comune molti
uomini di qualità non riusciti nella vita come avrebbero dovuto
e decisi a offrire ai loro figli - e Filippo era figlio unico - le
possibilità che a loro stessi sono mancate. Col procedere delle
lettere, si può supporre che Lord Chesterfield scrivesse, non
meno che per istruire il figlio, per divertirsi nel rimescolare le
sue accumulate csperien1..e,le sue letture, la sua conoscenza del
mondo. Ci sono, neHc lettere, un ardore, un'animazion e che
dimostrano come lo scrivere a Fi lippo non era un dovere ma
un piacere. Stanco, forse, degli obblighi d'ufficio e disilluso
dalte sue delusioni, egli prende la penna e, nel sollievo d'una
comunicazione finalmente libera, dimentica che
iJ
suo corri–
spondente è, in fin dei conti, solo uno scolaretto, incapace di
comprendere la metà dette cose che il padre gli dice. Ma anche
cosl, non
vi
è
nulla che
ci
respinga nell'abbozzo prelim inare che
Lord Chestcrficld traccia del mondo sconosciuto. Egli
è
inte–
ramente dalla parte della moderazione, della tolleranza, del ra–
gionamento. Non offendere mai interi grupp i di perso ne, consi–
g-lia; frequenta tutte le chiese, non ridere di nessuna; informat i