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RABBENO
volte superiori alla dose che evita l' aborto nelle ratte
avitam1-
nosiche, non provocano disturbi.
In
clinica ed in labora torio si
è
potuto escluder e ogni peri –
colo di intossicazione per eccessivo dosaggio ; non si conosce
una • ipervitaminosi ,
E.
Ciò
ha particolare interesse per la
pratica, poichè vi
è
tendenza ad aumentare le dosi terape utiche,
per ottenere nel malato effetti
più
rapidi e sicur i.
In
altre ricerche Deruole determinando la dose necessaria e
sufficiente a ristabilire la capacità di gest azione nella ratta in
avitaminosi
E,
dimos trò che il dl-a-tocoferolo inietta to nel sot–
tocutaneo o nei muscoli
è
5-10
volte meno atti vo che per via
orale. In altre paro le l'assorbi mento per inie1.ioni
è
poco buono
e si comprende facilmente. Insolub ile in acqua
i
tocoferoli deb–
bono esser e iniettati 'in soluzione oleosa e formano un depos ito
sottocuta neo
od
intramu scolare che
è
assorbito lentamente e si
degradano. Perciò , quando
è
possibile,
è
preferibile sommini–
strare la vitamina
E
per bocca.
Il fabbisogno giornaliero di questo fattore, non
è
ancora
ben determi nato; nella grav idanza si ritiene corrisponda a
2-5 mg. al giorno di a-tocoferolo. Nell 'aborto abituale si consi–
gliano
0,01-0,02
g. giornalieri per bocca, negli ultimi
2-3
mesi
di gravidanza. Pi ù di recente W inkle r considera quale dose
ottima
0,03
g. al gior no, per 6-8 settimane.
A ciò che la liposolu bile vitamina E , introdott a con gli ali–
menti, sia assorb ita, occorre nell'intestino la prese nza di acidi
biliari. Assorbita passa in circolo, si deposita negli organi, in
prevalenza nella ipofisi e nella placenta, meno negli orga ni ad–
domina li. Questi depositi permettono all'organi smo di f3r front e
ad un impoveri ment o occasion ale di vita mina
E,
quale può veri–
ficarsi d'inverno, per scarsa introdu zione alinìentare e d'altra
parte ci indicano l'utilit à delle insalate, dei legumi nella nostra
alimenta~ione per colmare il fabbisogno del fattore antisterile
(1).
L'impoverirsi dei depositi si accentua durante la g.ravi–
danza. La larga diffusione della vitamina
E
negli alimentari,
la su.a resistenza agli agenti esterni, aveva fatto ritenere poco
pro_ba~ile che nell'organismo umano si stab ilisca una ·deficienza
(t)
La cottura e la conservazion e degli alimenti, secondo Flesh non
producono che una debole dii:riinnzione della vitamina
E.