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PRISCO
lacrime? Sorrisi all'a niico: egli aveva voluto dirmi attraverso
quella musica, ne sono certo, che cominciava a c-apirmi, infine.
Così
placai la mia angoscia. Spesso adesso Berti sonava,
per occupare in qualche modo le vuote serate : oppure giocava a
scacchi con me o con la mamma quando io preferivo restare al1a
finestra ad assorbire il fresco tenue della sera.
Era l'estate colma. Gli alberi gravavano intorno alla casa
appesantiti d'arsura. Nelle stanze vuote durante il giorno pa–
reva
di
soffocare, a me pareva
di
soffocare, era un
deserto.
Avrei voluto gridare il suo nome, Adriano, riempire almeno
con quel grido la mia solitudine. L' estate estenuava: dov'erano
i
refri geri delle be.Be nuotate nel fiume? Il fiume!
Lo
rividì,
volli rivederlo:
fu
la nuova continua meta delle mie passeg–
giate.
E
le siepi di bossi, lo spogliatoio . Adriano si svestiva
ritrovando nella nudità che lo scopriva una semplicità di
lllo–
vimenti che allontanava l'altro senso più nascosto di pudore;
Adriano restava impacciato e inerte sotto il mio sguardo d'esta–
siante amore; Adriano scalciava nell'acqua. Papà,
è
freddissimo
qui! Vieni! Fu un richiamo, Mi liberai in fretta dei panni
tuffandomi nel fiume, e mi sentii presto ristorato, ma c'era
negli occhi un'ansia di ricerca, torturandomi a guardare a riva
con ostinazione, come se aspettassi anche lui, anche Adrian o,
per collaudare in una gara di nuoto la nostra resistenza e la
nostra allegr ia. Invece ero solo a riva ad asciugarmi, io e il
mio povero corpo finito. InconsapeV'olmente, tesi le mani
sopra le gambe., me le carezzai, mi carezzai le brac cia, il petto,
come se avessi dovuto consolarl o, e facilitando alla pelle con
il leggero strofinìo un più rapido asciugarsi ~ ma -ne rice–
vetti anche una strana impressione, di fastidio posso dire,
dinanzi a un contatto che pareva rich iamarm i perduti istinti ,
carezze non d'amore e che parevan o d'amore. Mi avvolsero
assurdi pensieri : da quanto tempo non possedevo una donna?
Era tutto finito per me, ormai : le sole donne che vedessi erano
la mamma, la domestica.
Ritornai in acqua. Davvero, era fresco qui, mi distesi ab–
bandonandomi alla corren te col desid erio di diventare una cosa,
tronco, virgulto, portato avanti così senza pensieri, più. Ma
non diventavo una rosa,
mi
risvegliavo al contrario. Mi sve-
"
e