

CAMILO JOSIZ CELA
Il bel delitto del doganiere
C,u rn .o Josi Cl!I.A
~
11ato a
fr ia.Fl a~ia
(Gali ::fo) nd 1916.
Opae
}" ~11dpali:
I.a famiglia di Pascual Duarte {194i . tra –
dott.'\ m
1taltaoo
(1944); Pade11on de Reposo (1943) ; Xuevas
amlan1.asJc La1.1.arillo (1944); Nubes quo pa5tm (1944).
Q
UANDO
Serafino Ortiz entrò nel seminario di Tuy aveva
diciassette :umi ed era uno spilungone pallido, con folti
capelli scuri.
·
Anche suo padre si chiamava Serafino ed in paese non
godeva . buona fama: era stato nelle guerri glie di Cuba ai
tP.mpi del generale \Veyler ,
ed
era tornato a casa cosi giallo e
striminzito nel suo vestito a rigatino che faceva proprio pena.
Siccome a Cuba aveva raggiunto il grado di sergente e poichè
al suo arrivo in Spagna ebbe la fortuna di entrare ne11egrazie,
Dio sa come, di don Baldomero Seoane, allora direttore gene–
n le delle dogane, non stette molto tempo disoccupato; un bel
giorno infatti don Baldomero, che aveva molta influenza in
tutta la provincia ed anche a Madrid, gli sistemò le cose in
modo che potè farlo entra re nel corpo deJie guardie di finanza.
A Tuy prestava servizio sul ponte internazio nale e tanto
arr ivò a odiare
i
cani che sempre gli abbaiavano dietro e
i
portoghesi, coi quali doveva trattar tutt i i giorni , che solo col
racconto di codeste sue due antipatie avremmo tema sufficiente
per scrivere un· libro.
?
I.fa lasciamo stare
i
cani e
i
portoghesi e
passiamo a rac-contare quel che pi1\ c'interessa.
Quando Scr:-afinopadre arri vò a Tuy, gi:ì un poco rime~so
in salute, coi baffi ingommati e la sua bella uniforme verde,
nessuno avrebbe più riconosciuto in lui il reduce malar ico e
patito di ~ei me~i prima. Aveva ancora un beJI'aspe tto giova–
nile un fare un
po'
.d:-aguappo
e
un'a ndatura da
picador
che
la gente per bene non trc,vava affntto marzia le, ma che piaceva
molto alte serve,
fr:i
le quali faceva vere stragi.
Per due primavere resistette nel re:libato, ma alta ter1.a-
come dicono, la te!"1:aSan Pietro la benedice - si sposò con