

PRISCO
- Ma per Adriano, tutto questo per Adriano non
è
acca•
duto. Siamo stati unit i e legati sino in ultimo. Temevo di
perderlo con quella sua gita in città, gli avrebbe aperto un
mondo nuovo davanti. E invece ...
- Vuoi dire che...
?
- Si,
non eccitarti .
Sl,
forse sono contento
che sia andata
così.
- Bernardo !
- Oh,
cerca
di
capirmi.
Credi ch'io non soffra? Eppure
quale tormento sarebbe stato quello di averlo ogni giorno ac•
canto a me e non apparten ergli più, non essere pill uno, in due,
come sino alla fine siamo stat i?
- Ma
è
inumano, Bernardo.
- Cerca di capire,
ti
prego. Sapessi quanto l'ho amato.
- E
puoi essere contento
che sia morto?
- Non che sia morto, ma che la morte me l'abbia lasciato
mio. Siedi,
ti
prego.
Egli sedette, un'altra volta mi guardò a lungo. Non posso
dire quale sentimento ci fosse in fondo alle sue pupille , non so.
Ma
mi
sentii vacillare, non resistetti a quello sguardo.
- Sl
1
lasciami questa consolazione. Non penso assoluta–
mente sia immaginaria , non lo
è
de1 resto, lasciamela. Non
a\'essi quest'unico punteBo...
- P01.reroBernardo.
- No, non c'è da compiangermi. Credevo tu avessi capito.
E la vita riprese monotona, vuota : Berti veniva sempre a
sera, la mamma ingrassava sempre, quasi non poteva più reg–
gersi che in poltrona. Una volta in salotto trovammo il piano–
forte aperto; chi ne aveva alzato il coperchio? E Berti vi si
avvicinò, senza sedere tentò qualche accordo, nei toni bassi:
la profondità di quelle note ci scosse, con un brivido. Adriano.
Tu tti pensammo ad Adriano. E
Berti
ci guardò, mi guardò :
aveva capito. Allor& sedette allo sgabello. Come se avesse vo–
luto restit uirmelo. Sonò. Dalle finf'stre aperte nella sera, le
note raggiungevano gli odori e
i
silenzi della campagna, fon–
dendosi in un'atmosfe ra un po' greve. Adriano. Avevo gli occhi
chiusi. SI, forse sonava lui, era vicino a me, era sempre mio.
Gli occhi chiusi ricacciarono indietro le lacrime : ma furono.