Table of Contents Table of Contents
Previous Page  63 / 180 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 63 / 180 Next Page
Page Background

PRISCO

6r

sonare, invitan dolo con quel sorriso di sufficienza che sempre

s'accompagna forse pure inconsapevolm ente a questa cate:goria

di

uomini per

i discorsi che investono la loro arte e sè stessi

in quanto creatori d'un'arte. Ma Adriano accettò con felice

ingenuità.

Io

trepidai. Berti sorrideva

Sicuro.

E lo ascoltammo ·

tutti sonare: o forse egli sonava solamente per il pianista?

Ascoltammo; e ci parve, a me e a Berti , quas i di non ricono–

scerlo, così:trasfigurato dinanzi allo strumento egli era, ci parve

di

non aver1o mai

udito evocare dai tasti un mondo di aspira–

zioni

di

desideri, di covate speranze, di sogni. Sì, questo

pa–

reva : che

per

la prima volta noi medesimi imparassimo a ca–

pirlo.

E

l'ospite gridò: - Bravo!, bravo disse alla fine, con

~ntusiasmo sincero. Adriano si schermì : non aveva neanche

fatto un corso regolare di studi .

- Ma non capisci che questo è il tuo vantaggio? - incal–

zava il pianista quasi gridando. - Non c'è accademia, non

c'è pedanteria, e d'altronde la tua sensibilità e cosl raffinata e

disciplinata che non c'è nemmeno disordine, ecco!

E Berti sorrideva sempre, sicuro.

Io

trepidavo. L'Ospite

insistè:

- Quanti anni hai?

- Diciannove a settembre - sussurrò Adriano arrossendo

come una fanciulla.

Il pianista sembrò raddoppiare il proprio entusiasmo con

espressioni inconsuete di elogio, che io trovavo false; ma il

ragazzo si confondeva, di felice impaccio : erano certo parole

nuove e incantatri ci, per lui, parole d'a ltri mondi. Era no germi,

in qualche modo. Perchè Berti sorrideva sempre? Mi parve

infine un sorriso sinistro di vittoria. No, io lo amavo di più, io

lo amavo, Adriano, perchè era mio: eppure se avessi voluto la

sua felicità avrei dovuto permettere che s'allontanasse da me.

Sen tivo, tormentan domene, che questo dilemma mi si sarebbe

-proposto davanti, dopo l'incontro di Adriano con

il

pianista.

Entr ò in buon punto Maurilia ad annunzia re il pranzo,

passammo tutti di là. L'ospite parlò a tavola dei suoi primi

anni di carr iera, sentendo di avere nel giovane un uditorio

attentissimo, avido. Ed io lo odiai, Io avevo odiato subito.