

BANTI
due mesi che l'ha sposata: una mora pallida che sta al venti :
l'avrai vista anch e tu •·
Si chiamava Maria, aveva marito, era gelosa. E se non la
nominavano la conoscevano però tutti, nel quaniere e fin da
ragazzina, che andava a scuola dalle Canossiane sul viale. Poi
studiò stenografia e cambiò due impieghi, fantasia di lavorar~
non ne aveva. Un marito se l'è trovato, spedizioniere, ma il
suocero
fa
il
pizzicagnolo, giusto il sor Giuseppe, proprio in
faccia al venti.
Parve che fra le persiane socchiu:,e, laggiù, Maria Proietti
schiacciasse l'ombra di quel suo profilo antico e scontroso e la
sua arcana indoleuza di ignota: perdendo persino, coll'acquisto
di nome e cognome, anche l'a ppa rt enenza al suo sesso, il mito
di donna e la speranza di certe parole ambig ue e sciocche che
le covavano nel collo un po' gonfio fra i due collari, come torve
colombe. Sui prati gialli, tr emolanti nella calura, fino all'oriz•
zonte occluso dai vapori, un gregge emigrava: era n donne
per Albert o, grasse ragazze melense che si affretta vano per
qualche segreto capriccio, impa cciat amente litigiose. Come il
camion si avvicinava sferragl iando, s'impau rirono, scappa rono
forsenna te : solo le groppe, tonde come nati che, si distingue.
vano
nel.lamassa villosa.
Qualche sasso era avanzato dal carico di ghia!a sul fondo
del camion, .e Alberto ne afferrò uno e lo lanci ò
1
rabbioso, in di–
rezione delle fuggit ive. All'aeroporto fece ferm are, e si avviò,
a piedi, verso i quartieri alti.
AS"N..\
BANTI