Table of Contents Table of Contents
Previous Page  53 / 180 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 53 / 180 Next Page
Page Background

STUPARICH

SI

ammuffita, un donnone che strascicava la veste per la cucina e

s'aggobbiva al telaio, una Pen~lope qualunqu e (senti

il

cattivo

gusto

di

questo nome che odora sgradevole a mi1le miglia

j

una

Jintona

poi,

che inventava Proci da tutte le parti) poteva appa•

rirgli un essere adorabile, suscitargli i più pungenti rimorsi,

farlo gemere di nostalgia?

Furente era Calipso e soltanto

il

gusto di sorseggiarsi fino

in fondo la sua avvilente sofferenza la tratteneva dallo scuo–

tere quell 'uomo, dal buttarlo fuori dell'antro: e Va, va, corri

alla tua Itaca, al tuo Elisio, vola dalla tua terrena Giunone,

dalla

tu.a

irresistibile Penelope:; maledetto sia il giorno che tu

yer.isti a turbare la mia serenità •.

Ulisse si mosse e Calipso stette verso di lui sospesa col

respiro che le sollevava il petto. Non s'era ancora vestita,

s'era soltanto acconciata frettolosamentt i capelli in alto sul

capo; ed ·era rimasta così accovacciata sull'altra sponda, in

fondo all'ampio letto, sicchè Ulisse svegliandosi per 'prima.

cosa avrebbe visto lei.

Ma Ulisse non aperse gli occhi, voltosi

UD

poco

di fianco

continuava a dormire

j

il sollllo lo teneva ancora tenacemente

sotto le sue piume. Calipso non

potè

fare a meno di sorridere,

un sorriso ch'era come

UD

improvviso raggio dentr o la nu\lOla.

Sl, ella lo stancaVa, ora, la notte : forse per un sottile senso

di vendetta, non potendo agire sul suo animo tranquillo, ella

lo inebriava nei sensi, lo esaltava per riaverlo interamente in

potere : egli dimenticava tutto, tornava a infiatt1marsi come i

primi tempi, ed ella s'illudeva ... Oh, tristezza per iei, che

prima non aveva mai usato arte nessuna se non

il

candore e

la spontaneità della propria natura; umiliazione di non avere

che questo mezzo

per

trattener un amore che le sfuggiva. E

come scontava quell'incantesimo fugacie: Tutte ,1e mattine,

ora , ella trepidava sul risveglio dell'amato. Dove erano svanite

le mattine in cui egli si svegliava per primo; veemente la

copriva di

baci,

la sollevava ilare sulle braccia, per portarla

fuori a11a brezza marina nel rugiadoso stupore dell'alba? E

poi si metteva al lavoro e

ogni

suo movimento manifestava la

gioia che gli sgorgava dentro come una fonte canora. Ora

invece si svegliava ta.rdi, sbadigliando e stirandosi, e quando