ST UPA /U CI-1
Oh, gli
amori
legittimi , consacrati, gli amori che s'incen–
sano tra
gli
uomini! Questa genia ipocrita, che non sa dove
stia di casa la purezza, ma se ne
fa
un fantoccio per mette rlo
sugli altar i.
Lei
innamorarsi di un uomo, lei che per la sua
bellezza avrebbe potuto avere qualunque dio dell'Olimpo e
i
Tritoni e Nettu no! Quante volte il vecchio, ma ancor vegeto
e robusto Nettuno aveva gemuto ai suoi piedi. Erano almeno
suoi·pari e gli amori sarebbero stati adeguati . Ma no, prow io
un mortale, un naufrago, uno degli uomini più sfortun ati e
miserabili, s'era andata a scegliere.
Lo
guardava e si struggeva. Avrebbe rinunciato alla pro–
pria immortalit:\ per il potere di richiamare in vita quei primi
tempi, afiond:iti nel ricordo. Oh, come s'era preso di lei Ulisse,
com'era stato interamente suo allora . Veniva guardi ngo dalla
spiaggia; sullo sfondo del mare alto e cres tato di spume la
sua figura era fragile e commovente; cercava e temeva, tutto
si sarebbe aspettato di trovare prima di veder lei e, quando la
vide, · s' arre stò come folgorato da una visione di sogno. Ella
aveva avuto il tempo di mettersi il peplo rosa e la cintura
d'ambra. • Che me ne farò di quest' uomo ridicolo? •, aveva
pensato nel cuore : il divertimento d'un giorno, d'una set ti–
mana. Ma quando lo udl parla re
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già
la
sua voce le parve una
musica nuova : un animo multiforme s'esprimev a con timide
parole. Ella era sta nca delle dichiarazioni d'amore che venivano
.a
farle gli dei, di quelle espressioni stereotipate in cui er"a
troppo traspare nte il melenso desiderio di spassarse la. Tutto
un tessuto delicatiss imo e complesso di timori e di speranze , di
tr asalimenti , di audacie e di pudori era invece il linguaggio di
quell'uomo. E il suo sgua rdo! Se lo vedeva mutare ogni att imo
nella meraviglia e nell'incanto. Là ella trovava la sicureZ?-a, la
prova di que11oche potevano le sue forme sul cuore e nelle fibre
più ripo ste d'un essere. Di là le venivano rimandati i brividi
sottili che ella provocava con la sua presenza. Sentiva che le
sue braccia, il suo collo, tutto il suo corpo sotto i veli, le sue
caviglie, i suoi piedi erano come ripla smati. Nessuno specchio,
nè il cristallo della sorgente nè la piò. ter sa e placida inse natura.
del mare, le dava una simile sensazione. Là, in quegli occhi,




